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SBK, Rea, ultimo treno per Honda

MotoGP più lontana ma spunta l'opzione Kawasaki. Riunione decisiva con la squadra nel weekend

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A 27 anni ed alla sesta stagione a tempo pieno in Superbike, Jonathan Rea si trova ad un bivio importante della carriera. Il nordirlandese è terzo in campionato con quattro vittorie all’attivo (uguagliato il record personale del 2010), ha spesso e volentieri lottato ad armi pari con i suoi rivali, mettendoci del suo (per fare un esempio, ha 138 punti in più del compagno di squadra), e sta probabilmente vivendo il miglior momento di forma di sempre.

Dopo anni da protagonista occasionale, attaccato “alla maglia” nonostante una moto non sempre all’altezza della concorrenza, potrebbe essere arrivato di cambiare casacca. Il dubbio resta, ma andrà sciolto rapidamente. Il contatto con Kawasaki c’è stato, come già in passato, ma l’offerta scade in tempi brevi.

“Avremo una riunione qui, con i vertici di Honda Europa e la squadra – si è limitato a commentare, con la solita signorilità, ReaVedremo. Nella mia situazione, senza un contratto per il prossimo anno, ha senso che parli anche con altre squadre, non solo nel paddock della Superbike. La situazione di Gresini, e di conseguenza di Redding, sta rallentando un po’ le cose. Credo di essere uno dei prossimi nella lista. Spero di prendere una decisione nelle prossime settimane”.

Honda, nelle vesti della filiale europea, è in missione per trattenerlo. Dal Giappone, invece, non sembra esserci la stessa stima e fiducia nei confronti del pilota. Cosa parzialmente comprensibile, dal momento che solitamente si scommette su chi è già impegnato nello stesso campionato e, almeno sulla carta, rappresenta un investimento meno rischioso. D’altro canto, la crescita di Rea è innegabile, e già in passato ha messo alle spalle piloti (vedi Crutchlow) che hanno poi ben figurato in MotoGP.

“Sto guidando, tecnicamente, meglio che mai in carriera – ha analizzato Rea – Anche con la squadra, il dialogo è efficiente. Abbiamo faticato con il freno motore a metà stagione, ma abbiamo trovato una direzione da seguire. A Laguna Seca la moto dava un feedback migliore. È difficile darmi un voto, dovresti chiederlo agli altri, ma sono soddisfatto del lavoro mio e della squadra”.

Venendo al presente, Rea guarda con ottimismo all’evoluzione di motore portata a Jerez dalla squadra.

“Ho spesso sottolineato i problemi di erogazione, e i ragazzi hanno lavorato duro durante l’estate per portare una nuova specifica di motore, cosa che non accadeva da tempo. Funziona bene al banco prova, ma non l’abbiamo ancora provato in pista. Con la gestione delle rotazioni dei motori siamo stati bravi e cauti, ed ora abbiamo modo di provare più aggiornamenti in questa fase del campionato”.

La pista di Jerez, poi, rappresenta un banco di prova significativo.

“Abbiamo provato molto qui, ma a novembre e gennaio, quindi non abbiamo molti dati sull’utilizzo della gomma più morbida e temperature dell’asfalto più alte. Generalmente questa non è la pista migliore per la Honda, e poi ho saltato la gara dello scorso anno quando ero ancora sulle stampelle dopo l’infortunio alla gamba”.


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