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MotoGP, Redding, indeciso fra cuore e portafogli

Il pilota britannico tratta con HRC ma ha in mano una offerta per una Ducati ufficiale

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Tenere un piede in due staffe=cercare di barcamenarsi in una situazione difficile. E' quanto sta facendo in questi giorni Michael Bartholemy, team manager della squadra in testa (nelle prime due posizioni!) nel mondiale Moto2 e contemporaneamente manager personale di Scott Redding.

La situazione di Scott è nota: il passaggio del team Gresini all'Aprilia lo lascia senza una squadra, con un contratto in essere che gli garantirebbe una RC213V ufficiale per il 2015.

Il problema è che attualmente non c'è uno sponsor in grado di pagare le sue moto. O meglio, la patata bollente di trovarlo l'ha in mano proprio Bartholemy, il cui team da tempo ambisce a sbarcare in MotoGP.

L'occasione è importante, ma anche il budget necessario per trasformarla da sogno in realtà.

C'è dell'altro, ovviamente. Nella sua duplice veste di manager di una squadra e di un pilota Michael Bartholemy deve soprattutto fare gli interessi di quest'ultimo. Per questo parliamo della difficoltà di tenere il piede in due staffe.

La seconda, naturalmente, è quella offertagli dalla Ducati che per avere il giovane talento britannico gli ha offerto in pratica lo stesso trattamento riservato quest'anno ad Andrea Iannone. Dunque un contratto diretto con la casa e le GP15 ufficiali. Non è una offerta di poco conto, ma soprattutto il contratto sarebbe con Borgo Panigale.

Un bel cuneo per far breccia nel cuore di un pilota che già si vedeva in sella ad una Honda, ma che non può salirci fintantoché la sua squadra dal mondo dei sogni si trasferirà in quello della realtà.

E non è finita.

"La Honda sta facendo il possibile perché crede in Scott - ci ha detto un portavoce dell'HRC - ma è difficile far passare ai vertici della Honda, che fino ad oggi ha vinto dodici gare su docili, che con Marquez in casa abbiamo bisogno anche di Redding".

Per essere un po' più espliciti: Bartholemy non deve aspettarsi di poter avere una Honda Factory a prezzo di realizzo. In HRC non è mai tempo di grandi sconti. In altre parole: sarà bene che Bartholemy si sbrighi a mettere nero su bianco.

Qualora  l'operazione non andasse in porto, che ne sarà della quarta moto ufficiale che la Honda ha fino a questo momento schierato in MotoGP?

"Specialmente nel 2015 non ci sarà grande differenza fra le Open e le Factory. In pratica basterà utilizzare il software della casa. Poi, sì, non avrà il cambio seamless, ma questo è un dettaglio che eventualmente dipenderà solo dal budget".

Questo per dire, in modo elegante, che la quarta Honda HRC potrà essere affidata al team LCR oppure alla squadra di Aspar, anche se sarà una factory leggermente meno factory.

Abbiamo scritto, poi, che Bartholemy tiene un piede in due staffe. In effetti le staffe sono tre perché c'è anche una offerta da parte del team Forward per usare una Yamaha M1 Open.

Le probabilità? Se dovessimo scommettere daremmo 45% ad Honda, 40% a Ducati ed un 15% a Yamaha.

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