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MotoGP, Silverstone: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Marquez vince il braccio di ferro con Lorenzo. Rossi e Dovizioso si giocano il podio. Pedrosa scompare

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Tutti sono ancora increduli, non riescono a capire come sia potuto succedere. Che a Silverstone non sia mai piovuto. La vittoria di Marquez  - la numero 11, per chi avesse perso il conto – invece non è mai stata messa in discussione. Lorenzo ci ha provato, ma nel braccio di ferro Marc ha aspettato prima di usare tutta la forza. Quando la ha fatto, la storia è stata chiusa.

Possiamo ritenerci soddisfatti per il podio del vecchio Rossi e per una Ducati finalmente competitiva dal primo all’ultimo giro. Lì, insieme ai migliori. Poi c’è Bastianini che ormai è una garanzia. Ma sotto il cielo d’Inghilterra c’è anche chi ha rimediato una magra figura.

IL BELLO – Mettili insieme per venti giri e stai sicuro che qualcosa succede. Marc Marquez e Jorge Lorenzo sono due poli opposti, si attraggono ma quando si toccano fanno scintille. Il maiorchino ha fatto spiegato coi fatti perché lo chiamino il martello, il catalano che il soprannome piccolo diavolo è meritato. Polemiche del dopo gara a parte – del tutto evitabili – rimane uno spettacolo di alto livello. Da due campioni così non ci si aspetta di meno.

Andrea Iannone e Cal CrutchlowIL BRUTTO – La torta rossa aveva un impasto soffice, una glassa omogenea e una farcitura dolcissima. È mancata solo la ciliegina del podio. Un vero peccato perché Dovizioso e tutti gli uomini Ducati se lo sarebbero meritato. I diedi secondi di gap è un obiettivo già raggiunto e superato, ora aspettiamo il prossimo.

IL CATTIVO – Gli occhi da pazzo hanno lasciato il posto a uno sguardo vuoto e non basta qualche battuta poco convinta a fare ritornare il buonumore. Cal Crutchlow si sta trascinando stancamente verso la fine di una stagione che si è pentito di avere iniziato. La Ducati non sarà una moto perfetta ma tutti gli altri piloti – perfino chi ha una moto meno aggiornata – fanno meglio di lui. Un motivo ci sarà.

LA DELUSIONE – Serverebbe una puntata speciale di Voyager, un brainstorming fra premi Nobel, una soffiata da qualche gola profonda. Scegliete voi, perché come faccia un pilota due settimane prima a vincere e due dopo a entrare nell’anonimato nessuno l’ha capito. Neanche lui, Dani Pedrosa.

Purtroppo il discorso vale anche per un altro pilota, questa volta italiano. Fino a poche gare fa Romano Fenati era un candidato per il titolo, a Silverstone non è riuscito neppure ad arrivare a punti. Gli auguriamo che fra una decina di giorni l’aria di casa gli faccia bene.

Enea BastianiniLA CONFERMA – Lo chiamano la bestia, ma quando lo vedi nel paddock, con un sorriso tra il timido e l’incredulo, non capisci il perché. Poi lo ammiri con il casco in testa, su una moto, e allora tutto diventa chiaro. Enea Bastianini è la migliore sorpresa della stagione, non ha vinto ma ancora tantissimo tempo per farlo più e più volte.

Continuiamo coi debuttanti tricolori e promuoviamo anche Franco Morbidelli. Il ragazzo cresce, e bene. Le sue prestazioni sono in continua ascesa e ha la furbizia per imparare dai più esperti. Bene, bravo, sette più.

L’ERRORE – Andrea Iannone lo ha fatto il sabato, durante le qualifiche, una caduta che gli ha tolto una prima fila molto probabile e ha lasciato segni pesanti sulla sua Desmosedici per la gara. Almeno nessuno può dire che non ci abbia provato.

In gara una scivolata ci sta e ci sta anche buttare a terra un avversario. Ci sta anche andare a chiedere scusa e sincerarsi delle condizioni del malcapitato. Questo Jonas Folger non lo ha fatto, a ripetizioni di sportività!

Valentino RossiLA SORPRESA – Dopo i due turni del venerdì, Silverstone si era trasformata in una passerella per le Honda. Nei box Yamaha invece hanno ribaltato una situazione disperata. Lorenzo ha venduto cara la pelle e Rossi si è preso il terzo gradino del podio con l'esperienza. Certo, ha vinto sempre Marquez.

IL SORPASSO – Mica solo uno ma un’intera sequenza che ha fatto portare i battiti del cuore dei tifosi oltre il livello di guardia. Merito di Maverick Viñales, uno che sa come fare spettacolo.

LA CURIOSITA’ – Bradley Smith doppiato? Colpa di un cerchio crepato (perdonateci la rima). È arrivato al box con la gomma praticamente a terra prima di rientrare. Era la gara di casa, ma la fortuna guardava altrove.

IO L’AVEVO DETTO – “Silverstone è una pista Yamaha”. Siamo alle solite, mai nessuno che ricordi chi guida la Honda numero 93.

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