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SBK, Jerez: Sykes punta al match-point

La Superbike riapre i battenti, ma il campionato è quasi chiuso. A tener banco è il mercato

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La Superbike è pronta a tornare in azione a Jerez per il decimo round della stagione. Paradossalmente, le sorti del campionato potrebbero però essere state decise lontano dalla pista. Durante la lunga pausa estiva, è arrivata prima la notizia della cancellazione del round del Sudafrica (dopo quello di Mosca), poi quella del mancato recupero dei punti in palio (100 in meno, considerando le due tappe). Che significa? Che, se lo scorso anno Tom Sykes centrò il primo titolo iridato proprio in Andalusia (che ospitava il round di chiusura), quest’anno potrebbe mettere una seria ipoteca sul bis sullo stesso circuito iberico.

I punti di vantaggio del britannico sono 44 su Sylvain Guintoli e 64 su Jonathan Rea. Teoricamente in lizza anche Loris Baz, a -72, ma il transalpino può realisticamente ambire al massimo al secondo posto e, perché no, alla prima vittoria del 2014 dopo aver già ottenuto sette secondi posti. Sykes, dal canto suo, può limitarsi ad amministrare, conscio comunque del fatto che la sua ZX10-R è più versatile e competitiva che mai, e procurarsi il match-point in vista di Magny Cours (dove fece doppietta lo scorso anno).

Difficile fare pronostici con uno sguardo allo scorso anno, quando le derivate di serie tornarono a correre a Jerez dopo una fugace apparizione nel 1990. Il regolamento tecnico è cambiato in maniera abbastanza sostanziale, e diversi piloti sono passati ad altre moto, tra i quali Marco Melandri e Davide Giugliano, i due esponenti di punta del Bel Paese.

Il ravennate fu protagonista di una battaglia fino all’ultima curva in Gara1, quando cavalcava ancora la BMW, piegato da Eugene Laverty (dal quale ha “ereditato” la RSV4) con uno spettacolare sorpasso all’esterno. Nei test post-campionato, Melandri si concentrò più che altro nel prendere le misure alla RSV4, quindi i suoi tempi risultano tutto sommato poco indicativi. Anche nei test di aprile, la squadra si era impegnata su prove comparative piuttosto che sulla ricerca della prestazione pura, con Melandri e Guintoli fuori dalla Top5 con tempi pressoché identici.

Discorso opposto per Davide Giugliano, che mancò di poco l’impresa di abbattere il muro di 1’40. Il romano e la Panigale sono cresciuti a vista d’occhio fin qui, ma ancora non abbastanza per cogliere la prima vittoria (per entrambi) in classe regina. Senza alcuna pressione dettata dalla classifica, che esclude entrambi i piloti ufficiali dalla lotta per il titolo, e con l’ottimismo legato ad un regolamento 2015 che teoricamente favorisce la moto italiana, la tappa spagnola rappresenta una buona occasione per avvicinarsi ulteriormente alla vetta.

Jerez rappresenta anche un crocevia importante per il mercato. Jonathan Rea e Eugene Laverty non hanno ancora sciolto le riserve sul 2015 ma, dopo diversi tentativi di sbarco in MotoGP, la loro pista si è raffreddata ed è più probabile che restino nel campionato delle derivate di serie. Il primo con Honda (anche se è emerso un “rumor” che lo vuole in Kawasaki al posto di Baz), il secondo probabilmente con Aprilia nel caso Melandri accettasse l’offerta per correre in MotoGP. Più incerto il futuro di Baz, che aveva raggiunto un accordo verbale con Kawasaki prima dell’effetto domino creato dal caso Gresini-Honda. La Dorna vorrebbe un altro francese in MotoGP, e ha sostenuto la candidatura di Johann Zarco in Pramac. Il transalpino però ha ribadito di voler raccogliere risultati importanti in Moto2 prima di fare il salto di categoria, ed è quindi stato contattato (anche da Aspar) lo spilungone attualmente su Kawasaki. Probabilmente, Baz userà questa carta per giocare al rialzo con Provec. Tra pochi giorni ricominceranno i negoziati. Restate collegati.

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