A Silverstone, Marc Marquez ha rispettato i pronostici della vigilia, che lo davano vincitore dopo aver dominato in prova e qualifica. L’undicesima vittoria (su 12 gare disputate), non è però (e per fortuna, ci viene da dire) stata un’impresa facile. Anzi, forse il migliore Jorge Lorenzo visto quest’anno gli ha dato del filo da torcere dal primo all’ultimo metro. Usando un termine pugilistico, si direbbe che il pilota Honda ha vinto ai punti. Comunque, confermandosi pressoché imbattibile nel corpo a corpo.
“Io e Jorge ci siamo toccati leggermente alla curva 12 – ha spiegato Marquez – A quella successiva l’ho passato con una manovra aggressiva, ma lì non c’è stato contatto. Gli ultimi giri sono così. Lo scorso anno mi ha passato lui all’ultimo giro, ed un piccolo contatto c’era stato”.
Come a dire: in pista si danno e si prendono. Il “jab” subito a Brno è già un lontano ricordo, ed oggi Marquez ha colpito con la solita lucidità.
“Da giovedì dico che questa è un’altra gara. Do sempre il 100%, e se c’è una possibilità di vincere cerco sempre di coglierla. A inizio gara mi sentivo a mio agio e forse avrei potuto essere più veloce, ma ho preferito aspettare fino alla fine. Ho pensato alla bagarre dello scorso anno con Jorge, a che strategia fare, e ho deciso di spingere a 7 giri dal termine. Ho fatto un piccolo errore e Lorenzo mi ha subito ripassato. La seconda volta sono riuscito a costruire un piccolo vantaggio”.
Un po’ come accadde al Mugello. Se lì però Marquez fece tesoro della scelta azzeccata nella rapportatura del cambio, a Silverstone ha dovuto attingere più che altro al personale e variegato repertorio tecnico.
“Al Mugello è stato più difficile, non ero al 100% per l’intera gara. Qui all’inizio potevo andare un po’ più veloce. Ogni gara comunque è difficile, oggi la mia moto si muoveva molto. Lo si può vedere anche dai filmati, ma è così per tutti. Qui ci sono molte buche”.
Una variabile che Marquez aveva previsto. Lo stesso però non si può dire per quanto riguarda la competitività di Lorenzo, rinato dopo due giorni passati a lottare con lo pneumatico posteriore.
“Mi sarei aspettato una gara diversa oggi, ma Jorge è andato fortissimo fin dalla partenza. Io ho mantenuto lo stesso passo che ho mostrato nella FP4 e nel WUP, invece lui è migliorato tanto. Ho cercato di preservare le gomme all’inizio. La spalla sinistra del posteriore arriva al limite qui, e poi preferisco sempre attaccare alla fine. Con le gomme usurate mi sento più competitivo. Credo che la temperatura abbia aiutato entrambe le Yamaha, ma alla fine ho lottato con lui ed è bello tornare sul podio dopo Brno, per di più in cima”.
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