Se il buongiorno si vede dal mattino, il Gran Premio di Silverstone inizia con il piede giusto per Simone Corsi e Mattia Pasini. Nella prima sessione di prove libere, che ha visto il dominio dall’inizio alla fine di Johann Zarco, gli alfieri del Team Forward sono distanti poco più di un decimo dalla vetta. Solo nel finale di turno è arrivata la zampata da parte dei portacolori italiani, che sembrano però lasciare qualche decimo nell’ultimo settore della pista.
Il tempo di 2’09”312, che regala alla Caterham Suter di Zarco la migliore prestazione della mattinata, risulta oltre due secondi più lento rispetto al best lap di Nakagami della passata stagione. Il giapponese, che nella gara del 2013 aveva ceduto l’onore delle armi solo a Scott Redding, questa volta è nono (+0.651), alle spalle di un veloce Franco Morbidelli (+0.619), pronto a confermarsi dopo il settimo posto di Brno.
Nelle prime posizioni a tenere alta la bandiera spagnola è un sorprendente Axel Pons (4°, +0.211), che per soli 50 millesimi precede il campione in carica di Moto3, Maverick Viñales. Chi si aspettava di vedere già da subito una lotta Rabat-Kallio, proprio come due settimane fa, dovrà ricredersi. Prestazione in ombra per i piloti del team Marc VDS, con il finlandese (+0.687) solo decimo seguito da Aegerter (+0.814), mentre l’attuale leader del mondiale dodicesimo (+0.821) a oltre otto decimi dalla vetta.
Più staccati invece gli altri piloti italiani, con Lorenzo Baldassarri sedicesimo all’inseguimento di Sandro Cortese, mentre Riccardo Russo, alla seconda apparizione nella classe intermedia dopo il GP di Repubblica Ceca, ventiduesimo.
Ancora alla ricerca del giusto feeling con la Brough Superior con telaio in carbonio Jeremy McWilliams, il cui tempo di 2'20"206 non gli permette di qualificarsi essendo oltre il limite del 107%. Meglio è invece andata a Dakota Mamola (+5.685), che a Silverstone sostituisce Nico Terol, per il belga 33^ posizione davanti al giapponese Nagashima. Nonostante qualche goccia d’acqua nei minuti conclusivi, tempi molto ristretti, con ben quattordici piloti racchiusi in un secondo.