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SBK, 2015, fuga (delle Case) dalla Superbike

Bimota fuori ma dalla FIM ancora nessuna comunicazione. Sempre meno team ufficiali in griglia


Che cosa sta succedendo alla Superbike? Se lo chiedono in molti. Durante la pausa estiva, il campionato ha ricevuto due colpi non indifferenti. Prima la cancellazione del round del Sudafrica (alla quale va aggiunta quella di Mosca), poi la notizia dell’impossibilità di omologare la Bimota, alla quale era stato permesso di schierarsi in griglia senza prendere punti con una modifica regolamentare a campionato in corso.

Quanto a quest’ultima, l’ispezione di Dorna e FIM negli stabilimenti di Rimini era fissata per oggi, ma la comunicazione non arriverà molto probabilmente prima della prossima settimana, probabilmente per minimizzare le “distrazioni” alla vigilia della ripresa delle ostilità a Jerez. A meno di un'ulteriore (e improbabile) modifica al regolamento, non ci saranno comunque sorprese dell’ultimo minuto. I mezzi (o gli ordini dei pezzi) mancanti non ci sono, e nemmeno potrebbero essere preparati con qualche giorno di proroga (i quattro mesi concessi per regolamento sarebbero scaduti il 13 agosto). Per fare un esempio, BMW (che ha parlato tramite un rappresentante che preferisce non essere citato) ha consegnato solo circa 40 motori.

“Ormai la stagione è andata, ma mi piacerebbe continuare con questa moto e questo progetto – ha dichiarato il pilota Ayrton Badovini, sugli scudi con la BB3 in diverse occasioni pur essendo “trasparente” ai fini della classifica – Anche Batta vorrebbe continuare a lavorare sulla moto, ma a determinate condizioni. Io con Alstare ho un contratto biennale con un’opzione per un terzo anno. Ho grande fiducia nella squadra e nel futuro, però da pilota la situazione presente mi fa soffrire e mi toglie il sonno”.

Difficile ipotizzare che una squadra con l’esperienza come quella di Alstare resti comunque ferma a lungo. Per Batta (e Badovini e Iddon) è emersa la possibilità di correre le restanti tappe del campionato BSB, campionato dove l’equipe belga schiera già uno Junior Team. Le opzioni del 28enne biellese poi non si fermano qui, e dalla Moto2 è arrivata la proposta di un test con l’equipe di Montiron.

Più complesso fare il punto per quanto riguarda l’intero campionato delle derivate di serie. La crisi delle Case, nonostante la presenza record di nove costruttori in pista, è evidente. Con Aprilia in rotta verso la MotoGP, BMW fresca di ritiro, e Honda e Suzuki presenti solo con team privati e moto obiettivamente datate, solo Kawasaki e Ducati mantengono una presa solida sulla griglia. Che rischia, con i regolamenti apparentemente favorevoli a chi ha la moto più “giovane”, di tornare ai tempi dove una sola marca dominava (per chi non ricordasse, 13 titoli costruttori su 14, dal 1991 al 2004, andarono alla Casa di Borgo Panigale).

Anche ipotizzando un rientro da parte di Yamaha e KTM, ed il rilascio di un nuovo modello da parte di MV Agusta, il rischio è che, a dispetto di una griglia comunque pasciuta, diminuisca la qualità delle moto in pista e, con essa, dei piloti e team coinvolti. La SBK, pur non avendo mai avuto il blasone del motomondiale, ha sempre esercitato un fascino particolare e vissuto di luce propria. Vederla avvizzire e ridursi ad un sottoprodotto della MotoGP sarebbe un peccato, e un’ingiustizia per tutte le parti coinvolte.

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