Tu sei qui

Mercato SBK: Sykes, effetto domino

Pochi i tasselli da sistemare. Baz resta in Kawasaki, Rea vicino al rinnovo, incognita Laverty

Share


L’estate sta finendo, cantavano i Righeira, e con essa il tempo a disposizione di piloti e team per chiudere il “mercato” in vista del 2015. Con l’annuncio del rinnovo di Tom Sykes con Kawasaki per altri due anni (dove continuerà a fianco di Loris Baz, che ha praticamente chiuso a sua volta la trattativa), uno dei tasselli più grandi del proverbiale puzzle è sistemato, ma ne restano altri sul tavolo delle trattative.

Per esempio, diversi piloti che parlano la lingua di Albione hanno, neanche troppo segretamente, cercato posto in MotoGP. Il blasone dei prototipi è indubbiamente superiore a quello delle derivate di serie, ma è anche vero che non è tutto oro quel che luccica. In altre parole, meglio recitare un (ben retribuito) ruolo da protagonisti in SBK, o ridursi l’ingaggio per fare le comparse nel motomondiale (dove l’immagine è usata come leva per negoziazioni al ribasso)?

È il dilemma che affligge da qualche anno Jonathan Rea, da sempre legato ad Honda e fedele alla maglia. Per lui, teoricamente, ci sarebbe posto su una Open sia da Gresini che da Aspar, rispettivamente con Bautista e Aoyama in partenza. La pratica, però, fin qui si è tradotta in un timido supporto da parte di Tokyo. Vale a dire che Rea è sì visto di buon grado da Honda che però, pur caldeggiando la sua candidatura, non arriverà al punto di “regalargli” una moto o pagarne l’ingaggio, com’è successo nel caso di altri in passato. Rea ed il team Ten Kate parleranno nelle prossime settimane, e quasi certamente il nordirlandese resterà dov’è, affiancando Michael Vd Mark.

Diverso l’approccio di Eugene Laverty, che mandato il fratello manager in missione a 360º, contattando virtualmente ogni team MotoGP con piloti in scadenza ma anche, viene da dire, disperdendo le forze. L’irlandese piace a Dall’Igna ma in Pramac vorrebbero un giovane (nel “risiko” dei passaporti, spunta il nome di Zarco) da affiancare ad Hernandez, a sua volta promosso a prima guida. Anche la “pista” Avintia sembra essersi raffreddata, quindi perché non battere il vecchio sentiero Aprilia?

Già, perché lo sbarco in MotoGP con Bautista e Melandri nel 2015 (ammesso e non concesso che il ravennate accetti un ruolo da comprimario senza chance a breve termine di giocarsi un titolo iridato che gli manca dal 2002) lascerebbe libera una RSV4 “ufficiale”, moto con la quale Laverty ha ottenuto risultati più che discreti nel 2013 (nove vittorie). Romano Albesiano non ha fatto mistero di nutrire una sincera stima nei confronti dell’irlandese, ma molto dipenderà dall’impegno di Noale tra le derivate di serie. Nel 2015 sarà necessario omologare una nuova versione della RSV4 per mantenerne la competitività con un regolamento tecnico più restrittivo, ma anticipare i tempi in MotoGP costringerà molto probabilmente a rivedere la distribuzione delle risorse. Probabile che Aprilia si appoggi ad un team esterno (molti parlano di Alstare, ma restano da sciogliere nodi di sponsor), che potrebbe logicamente supportare altri candidati.

A proposito di team, Barni Racing è vicino ad ufficializzare il passaggio in SBK dopo anni da protagonista nella Stock1000. L’equipe vorrebbe correre con Ducati, con la quale ha un sodalizio fruttuoso, ma è stato fatto anche il nome di Aprilia e sembra che abbia contattato niente meno che Danilo Petrucci. Già, perché il ternano vorrebbe restare in MotoGP, ma non può permettersi altre “scommesse” nel limbo CRT/Open.

Restando in casa Italia, anche Lorenzo Zanetti ammicca alla classe regina delle derivate di serie. Il bresciano sta vivendo probabilmente la sua migliore stagione in WSS con Pata Honda e, nonostante il desiderio di giocarsi il titolo nella media cilindrata (possibilmente con Honda, ma perché no con MV Agusta) il prossimo anno, non disdegna le 1000. Solo però a patto di avere una sella competitiva (contatti avviati con BMW, che però continuerà con una sola moto con Barrier in cima alla lista).

Meglio secondi a Roma o primi nelle province? Un dubbio amletico, che si pongono in molti. Ancora poco tempo, ed avremo tutte le risposte.


__

Articoli che potrebbero interessarti