“E’ ufficiale, il campionato è riaperto. Marquez è in crisi profonda”, Valentino si diverte a scherzare sulla debacle del campione del mondo. La verità – e lui la conosce bene – è che è stato solo un piccolo stop, che per quanto imprevisto difficilmente cambierà il corso di un campionato già deciso. “Alla fine dei conti battere Marc è stato bello, ci provavamo da dieci gare, ma non è questa la cosa più importante. Preferisco il podio, se dovessi arrivargli davanti e finissi 5° non mi importerebbe un granché”, la sua analisi.
Dopo averne scalfito il primato, però, sarà più facile batterlo?
“Secondo me non cambierà molto, conosco Marquez ed è molto intelligente. Sa che ha degli avversari forti, che la possibilità di perdere c’è sempre. Sarà interessante vedere come reagirà, magari a Silverstone darà il massimo per stracciarci tutti”.
Cosa gli è successo oggi?
“Non è difficile fare qualche errore nella messa a punto della moto, può capitare a tutti, la cosa strana era che non è mai successa a lui. Durante il weekend ci sono quattro o cinque decisioni fondamentali per prendere la strada giusta e se si sbaglia nel momento cruciale tutto diventa più difficile. Con le MotoGP odierne, se l’assetto non è perfetto, non puoi sopperire con il coraggio come accadeva in passato. Marc guida in un modo molto particolare di solito, e oggi non riusciva a farlo. Finalmente! (ride)”.
Anche tu hai vissuto momenti simili dopo un periodo in cui dominavi, come ci si sente?
“Innanzitutto io invidio a Marquez la voglia di non accontentarsi mai. A me dopo avere vinto quattro o cinque gare consecutive mi bastava anche un podio, puntavo al titolo. Per lui non è così. Ora dovrà iniziare di nuovo tutto da capo. Ma fra me e lui ci sono anche altre differenza. Quando vincevo con la Honda alcuni giornalisti e i miei avversari insinuavano che era merito della moto, quando lo facevo con la Yamaha dicevano che era perché non avevo avversari. Noi siamo più buoni nei confronti di Marc, questo non significa che non si meriti ogni successo. In questo momento è il pilota più veloce”.
Passiamo alla tua gara, come la giudichi?
“Sono contento, purtroppo ieri sono caduto in un momento cruciale, quando stavo provando il passo. Questa mattina ho provato a guidare nel warm up senza antidolorifici ma non ci riuscivo. Inoltre non avevo un buon setting, non controllavo la moto. Per la gara abbiamo azzeccato le modifiche giuste, ma non sapevo cosa aspettarmi nei primi giri. Col senno di poi, avrei potuto essere più aggressivo nelle prime fasi, soprattutto in frenata”.
Il mignolo ti ha dato problemi?
“In partenza più che altro, per lasciare la frizione. Poi non ho sentito assolutamente dolore”.
Ha vinto una Honda, ma ci sono state due Yamaha sul podio.
“Infatti il nostro obiettivo rimane sempre lo stesso, batterla perché fino a d’ora hanno conquistato tutti i GP. Però la nostra moto è migliorata, il lavoro nel mio box è ottimo e anche la collaborazione con Lorenzo”.
Oggi un record l’hai fatto tu, ha eguagliato Barros con 245 gare nella classe regina.
“Ecco un primato che non mi piace affatto… a parte gli scherzi, sono felice di essere ancora qui. Però oggi sono arrivato terzo, quindi devo migliorare”.
Domani ne avrai l’occasione nei test.
“Ma purtroppo non potrò sfruttarli a pieno. Per guidare devo fare iniezioni di antidolorifici e più ne fai, meno ne senti l’effetto. La priorità è provare il materiale nuovo e cercherò di concentrarmi su quello”.