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Moto3, Brno, WUP: Antonelli trova conferme

Alex Marquez e Rabat volano, ma Antonelli conferma il 3º posto in griglia. Pasini 6º in Moto2

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I valori in campo rimangono invariati, il meteo (per quanto freddo e cupo) regge, ed il mattino ha l’oro in bocca per gli italiani, con tre piloti in Top 10 in entrambe le categorie. Questo, in breve, è il verdetto del WUP di Moto3 e Moto2 a Brno. Alex Marquez e Tito Rabat, i rispettivi pole-man di ieri, hanno comunque confermato la propria competitività, soprattutto dal punto di vista del passo, ponendo le basi per una gara in fuga.

Moto3 – Un cielo cupo, che minaccia pioggia, ha accolto i piloti della classe cadetta. Con ipotetico passo di gara di 2’08 e mezzo, Alex Marquez – che partirà dalla pole – si è confermato il più veloce in sella alla Honda con un miglior giro di 2’08.177. Come nelle qualifiche di ieri, le KTM sono apparse un paio di decimi più lente, piazzando comunque cinque moto nelle prime sei posizioni. Miller è secondo (+0.276) davanti a Niccolò Antonelli (+0.473), che ha replicato la propria posizione in griglia e si è confermato l’italiano più veloce.

Segnali incoraggianti anche da parte di Enea Bastianini, quinto (+0.661) alle spalle di Ajo e apparentemente non troppo infastidito dall’infortunio al calcagno (piccola frattura) rimediato venerdì. Promosso anche Matteo Ferrari, decimo (+0.879) alle spalle delle Honda di Khairuddin, Rins e Masbou, e protagonista di un simpatico contrattempo. Visto il grande traffico sulla via del circuito, lui ed il compagno Andrea Locatelli (31º) hanno dovuto abbandonare la macchina e percorrere la via verso il paddock a piedi, facendosi un paio di chilometri di corsa “di rifinitura”.

Restando in tema italiani, Francesco Bagnaia non ha ancora trovato la miglior confidenza in sella, siglando il diciannovesimo tempo (+1.393). È andata peggio al suo compagno di squadra Romano Fenati, 28º con un solo giro all’attivo a causa di problemi tecnici (spegnimento della moto). Trentesimo Tonucci davanti a Locatelli.

Moto2 – Come in qualifica, Tito Rabat ha fatto il vuoto sia dal punto di vista del giro secco che del passo. Lo spagnolo è sceso fino a 2’01.987, un tempo pressoché identico a quello che gli è valso la pole position, e dieci giri consecutivi tra 2’02 medio e 2’02 basso, mediamente almeno mezzo secondo più veloce della concorrenza.

Se lo spagnolo sembra destinato ad una gara in solitaria, lo stesso non si può dire dei suoi avversari, con una quindicina di piloti racchiusi in un secondo. Cortese conferma i segnali positivi di ieri con il secondo tempo (+0.738) davanti a Folger, Kallio (caduto sul finale dopo un contatto con Mulhauser), e Maverick Viñales che, dopo una qualifica in salita, sembra aver parzialmente ritrovato la quadratura del cerchio. Sesto tempo per Mattia Pasini (+1.089), primo italiano davanti Simone Corsi e Franco Morbidelli. Venticinquesimo tempo per Lorenzo Baldassarri, trentaquattresimo per Riccardo Russo.

Caduta spettacolare per Luthi, quindicesimo nel WUP ma secondo in griglia, che, come nel caso di Valentino Rossi ieri, ha lanciato suo malgrado la propria moto oltre la barriera di protezione. Il pilota, fortunatamente, è illeso.

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