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SBK, Badovini: Bimota out? Non ne so niente

Alla vigilia della scadenza per la produzione delle prime 125 moto, la Casa riminese è in difficoltà

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La data di scadenza è fissata per domani e manca una comunicazione ufficiale da parte di Dorna o FIM, ma pare che Bimota non riceverà l’omologazione entro i termini concessi e non parteciperà ai restanti round del campionato SBK.

La (brutta) notizia non rappresenterebbe comunque una sorpresa. Poco più di un mese fa avevamo analizzato i problemi – logistici e finanziari – contro i quali la piccola Casa riminese lottava all’interno di una sfida ambiziosa quanto difficile. Il nodo principale da sciogliere restava infatti quello dei motori, forniti da BMW (la BB3 monta il propulsore della S1000RR su telaio a traliccio): la Casa di Monaco ha infatti consegnato circa un terzo dei componenti necessari (125 in tutto), per il resto dei quali sarebbero servite maggiori coperture finanziarie.

In realtà la BB3 (il cui prezzo è di circa 40mila euro) è stata accolta favorevolmente sul mercato (si parla di circa 80 ordinazioni ricevute), ma le piccole dimensioni di Bimota sia dal punto di vista della capacità produttiva (una decina di addetti all’assemblaggio, ma nessuna catena di montaggio) che della rete di distribuzione hanno impedito di raggiungere le quote previste entro i quattro mesi dal debutto nel mondiale (ad Aragon, il 13 aprile).

Sia da parte dell’azienda che di Alstare, al momento, tutto tace. L’unico ad esprimere la propria opinione è stato il pilota, Ayrton Badovini, che ha detto: “Quando ho sentito della notizia, sono rimasto sorpreso. Sono stato in Bimota pochi giorni fa, constatando come i lavori procedessero a pieno regime. Certo, restava la questione dell’ordine dei motori, ma il resto c’era. Nessuno mi ha ancora comunicato nulla a riguardo, e spero di saperne di più il prima possibile, quindi posso solo dire che ho grande fiducia in Batta come team manager. Da parte mia, più che spingere al massimo ad ogni gara non posso fare”.

È comunque interessante notare come un video pubblicato sul sito ufficiale della SBK ieri lasciasse intendere che Bimota avesse ricevuto una proroga fino alla vigilia del GP di Jerez (7 settembre) per presentare le 125 moto richieste (o semplicemente gli ordini dei componenti necessari a produrle). In realtà l’ispezione finale da parte di Gregorio Lavilla, direttore sportivo del campionato SBK, è fissata per l’ultima settimana di agosto (nonostante il regolamento, articolo 1.2.2 in Appendice, fissi precisamente a quattro mesi dalla prima gara alla quale si ha partecipato, nel caso di Bimota Aragon, quindi teoricamente domani). Un po' più chiarezza non farebbe male a nessuno; il campionato rimane in salute con otto costruttori impegnati ed altri in arrivo (Yamaha in primis), ma è stato anche creato un precedente destinato a far discutere a lungo.

Se, come sembra, Bimota sarà esclusa dalle competizioni sarebbe un vero peccato dal punto di vista agonistico, perché la moto ed i piloti hanno dimostrato di potersela giocare al vertice della categoria EVO, e poter puntare anche più in alto con i cambi regolamentari del prossimo anno.

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