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MotoGP, Indy: prove di fuga per Marc Marquez

WUP - Il campione del mondo mostra un passo inavvicinabile. Terzo tempo per Iannone, dietro ad Aleix Espargaro

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Indianapolis si è svegliata questa mattina con nuvole ed una velata minaccia di pioggia. Giove Pluvio però sembra voler risparmiare il pomeriggio di gare.

A scanso di equivoci però, il warm-up della Motogp è stato caratterizzato - tra le varie prove - anche da cambi moto in vista di un eventuale flag to flag in gara, con i solerti commissari di gara impegnati a discutere sul posizionamento delle due moto in caso di "stop and go".

Venti minuti di warm-up dicevamo, venti minuti ancora una volta dominati da Marc Marquez che chiude la sessione mattutina in 1'32.727. Il campione del mondo ancora una volta distanzia tutti i suoi avversari, a partire da Aleix Espargaro, secondo a 341 millesimi con la Yamaha Forward.

Terza piazza per un Andrea Iannone apparso decisamente in forma con la Ducati ufficiale Pramac. Un centesimo il divario tra l'abruzzese e lo spagnolo portacolori Forward Racing.

Distacchi estremamente ravvicinati quelli dalla seconda alla nona piazza, con circa quattro decimi in cui sono racchiusi ben otto piloti. Tornando a scorrere la classifica, ecco la quarta piazza di Jorge Lorenzo (+0.366) davanti a Pol Espargaro (+0.413) e Daniel Pedrosa (+0.467). Settimo crono per Valentino Rossi che accusa mezzo secondo dal riferimento di Marquez, davanti a Bradley Smith (+0.674), Stefan Bradl (+0.749) ed Andrea Dovizioso, con uno strappo cronometrico più pronunciato. L'italiano, che scatterà dalla seconda casella in gara, chiude decimo a +1.207.

Chiaramente però, i riferimenti cronometrici del warm-up possono offrire un'idea della velocità, ma risulta più interessante osservare la progressione dei giri effettuati, per cercare di ipotizzare e capire il ritmo che potranno tenere i protagonisti durante la gara. Marc Marquez ha effettuato un totale di 12 giri, di cui 9 completi, suddivisi in due distinte uscite, la prima con gomma dura e la seconda con gomma media. Una mossa che, con ogni probabilità avrà anche messo in apprensione gli avversari.

Il campione spagnolo ha effettuato tre giri sul passo dell'1'34 con la dura, per poi scatenarsi con ben sei passaggi con gomma media sul passo dell'1'32.8. Un ritmo che, osservando gli avversari, sembrerebbe assolutamente incontenibile per velocità e, sopratutto, costanza. Prendiamo Jorge Lorenzo. Il maiorchino, quarto questa mattina, ha effettuato dieci giri in due distinti run, girando sul passo dell'1'33.3-4. Daniel Pedrosa conclude con otto giri, girando su tempi sostanzialmente simili a quelli di Jorge Lorenzo.

Anzi, il pilota di Sabadel è riuscito ad arrivare al tempo di 1'33.1-2 tre volte, mentre Jorge è stato più costante. Discorso non dissimile per Valentino Rossi con dieci giri cronometratri. Anzi, Rossi sembra avere un passo sull'1'33.4-5, avendo effettuato solo un passaggio in 1'33.2. Attenzione ad Andrea Iannone. Il pilota di Vasto non ha girato molto, quindi non si può fare una stima accuratissima, ma in quei pochi giri veloci, è riuscito a toccare tre volte l'1'32.2-1.

Ben più alti i riferimenti di Andrea Dovizioso. Il forlivese ha ha girato costantemente sul passo dell'1'33.9, 1'34.1, provando evidentemente delle soluzioni, anche di gomma, per la gara del pomeriggio statunitense.

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