Adrian Newey è uno dei geni riconosciuti della F.1. La sua arguzia tecnica era riconosciuta fin dai tempi della Leyton House di Ivan Capelli e negli ultimi quattro anni ha dominato il mondiale di F.1 con Sebastian Vettel. Ora però il direttore tecnico della Red Bull che, detto per inciso, è pilota lui stesso e si diverte a gareggiare con le GT, sembra un po' stanco dell'ambiente ingessato della F.1.
In una lunghissima intervista realizzata dal Telegraph nei giorni scorsi ha confessato la sua stanchezza.
"Se una squadra sta vincendo poi le altre squadre saranno sempre a suggerire che bara - ha detto - Ciò è accaduto da quando ero alla Williams., Ma parte del lavoro è proprio quello di esplorare la zona grigia nei regolamenti. Oltre al lavoro fatto all'inizio di quest'anno con il flussometro tutto ciò che abbiamo fatto è stato approvato dalla FIA. Ma non esiste una cosa chiamata 'spirito dei regolamenti'. 'E' la stampa in bianco e nero di' non puoi fare questo, questo si può fare '. "
Chissà se Shuhei Nakamoto, boss della Honda, dopo il flop della sua Open sarebbe d'accordo?
Dopo 25 anni di F.1, dunque, Adrian Newey sembra arrivato ad un bivio e come è già accaduto a Gordon Murray sta guardando altrove e fra i suoi possibili nuovi impegni c'è quello di progettare la barca di Ben Ainslie per conquistare la Coppa America.
Come Murray, grande appassionato ducatista, però, Newey sembra anche affascinato dalle due ruote.
“Se guardi uno sport – non importa quale– vuoi emozionarti e avere la sensazione che quei ragazzi siano speciali. Se guardi la MotoGP pensi che quei ragazzi siano semplicemente sovraumani. Una sensazione che, oggi, non provi nell'era attuale delle macchine di Formula 1”.
Se i budget a disposizione delle case motociclistiche non fossero così ridotti, per le abitudini di Adrian, sarebbe da proporgli di interessarsi di quei ragazzi che non hanno bisogno di quattro ruote per restare in equilibrio!