Redding: tra Honda Open e Factory c'è 1"6

"Difficile accettarlo, sul guidato sono al livello dei migliori". Il sogno: "mi piacerebbe correre con le 500"


Scott Redding era una dei debuttanti più attesi in MotoGP. Fisico da corazziere, guida spettacolare con una particolare propensione al monoruota, era stato l’unico l’anno scorso a contendere il titolo in Moto2 a Pol Espargarò. L’inglese ha accettato la scommessa della Open, puntando sulla Honda, solitamente garanzia di competitività. Non tutto però è andato come si aspettava. “Prima dell’inizio delle stagione mi aspettavo di potere stare nei primi otto, forse nei sei, ma con questa moto non è possibile e ho dovuto rivedere i miei obiettivi – afferma - Ora il traguardo è essere il primo pilota su una Honda Open in tutte le gare. A volte è successo, altre no, ma devo ammettere che mi sto divertendo e il rapporto con la squadra è ottimo, sono soddisfatto di come sta andando”.

Qual è il tuo riferimento ora?

All’inizio era Hayden, volevo ridurre la distanza da lui GP dopo GP. A inizio stagione, in alcuni GP, sono riuscito a batterlo, quindi adesso l’obiettivo è quello di farlo ancora, o di stare con lui. Per me Nicky è il migliore pilota sulle Honda Open”.

Qual è la differenza tra la Honda Open e quella Factory?

In ogni weekend è di circa un secondo e sei decimi. In Qatar abbiamo comparato i miei dati con quelli di Alvaro e perdevo sei decimi solo nel rettilineo. Quando seguo un pilota su una moto Factory sul guidato, dove la potenza non conta, riesco a stare con lui, come i primi due settori di Austin, oppure il secondo del Mugello, lì avevo il quinto miglior tempo.  Per me è difficile, so che potrei stare lì davanti ma poi sul dritto ti passano come se tu avessi una marcia in meno. Non è facile da accettare ma continueremo a lavorare duramente”.

Per ultime gare verrà portata una nuova moto, che monterà il motore a valvole pneumatiche?

Non penso che possa farci fare il passo avanti che ci serve, quel motore potrebbe farci recuperare sei decimi ma rimarrebbe comunque un secondo e questo non ci porterebbe tanto più in là. Sarei felice di guidarla, sicuramente andrà meglio dell’attuale ma non so quanto”.

Scott ReddingCosa manca alla Honda Open in questo monento?

“L’elettronica non è un problema, in accelerazione riesco a controllare la potenza con il gas e il freno posteriore. Per me mancano giri e potenza, quando esci dalle curve sembra di correre con una moto di un’altra categoria”.

Il prossimo anno potresti avere una Factory, avete già cominciato a parlare?

In teoria il mio contratto prevede che il prossimo anno io abbia una moto Factory, come quella di Bautista, ma le cose stanno cambiando leggermente. Io voglio lottare per il podio e ho bisogno di una moto che me lo permetta, non vorrei fare un’altra stagione lottando per posizioni come quelle attuali”.

Com’è stato il salto dalla Moto2 alla MotoGP?

Non è stato un grande problema, anche se ci vuole un po’ di tempo per adattarsi al limite della gomma anteriore e all’elettronica. È difficile trovarlo perché sei sempre in bilico, un momento si a posto nell’altro sei nella sabbia”.

Più difficile di quello dalla 125?

Non so quale sia stato il più complicato. Per me non sarebbe un vero problema neppure cambiare moto durante il weekend. Per me hanno tutte due ruote e un manubrio, devi solo aprire il gas e trovare il limite”.

Hai provato anche la Suzuki 500 di Schwantz, si può confrontare con una MotoGP?

La differenza tra due e quattro tempi è enorme, inoltre ci sono molti anni di sviluppo fra una e l’altra. Mi diverto con entrambe, la 500 richiede una guida più tecnica ed è molto divertente ma penso che la MotoGP per correre sia migliore. Permette di essere più costanti e offre un miglior controllo”.

Se avessi la possibilità di decidere, con quale delle due correresti?

Io sceglierei il due tempi e penso che molti piloti sarebbero d’accordo con me. La 500 è bellissima da guidare e molto leggere, è come una 125 con tantissima potenza.

Ti alleni molto con cross e supermotard, è utile?

Mi diverto semplicemente a guidare senza avere alcuna pressione addosso. So che il cross è un po’ pericoloso, ma mi piacciono troppo i salti e quel tipo di guida. Inoltre è un buon allenamento per il fisico. Con il supermotard si affina un po’ di più la sensibilità, la guida in derapata e abitui il corpo ad alcune situazioni”.

Scott ReddingQuesto è un momento in cui ci sono molti piloti britannici nel motomondiale, cos’è cambiato?

"Io, Bradley e Dani Webb siamo dovuti andare nel campionato spagnolo, mentre Cal è passato dalla Superbike. La cosa difficile è trovare chi dia una possibilità ai piloti inglesi, gli sponsor e le squadra sono spagnole ed è difficile avere a disposizione il materiale migliore per mettersi in luce. Italiani e spagnoli spesso partono già nei team ufficiali, mentre gli inglesi in quelli satellite. Penso che se a me e Bradley fosse data una moto Factory potremmo fare vedere qual è il nostro vero valore”.

Per te è stato particolarmente difficile arrivare in MotoGP?

Lo è per tutti ma io non ho mai avuto le migliori moto a disposizione, anzi a volte avevano qualche anno alle spalle. Ora prendi Marquez, lui ha un talento incredibile ma ha sempre avuto il migliore materiale e questo ti permette di fare un passo avanti. Io ho sempre cercato di fare comunque un bel lavoro e quando sono arrivato in Moto2, nelle migliori condizioni, i risultati sono arrivati”.

Si è da poco corso il Tourist Triphy, qual è la tua opinione su quel tipo di gare?

Non sono un grande fan delle gare stradali, per me sono troppe pericolose e le moto sono diventate troppo veloci per quei circuiti cittadini. Non sono contrario al loro svolgimento ma neanche un grande appassionato. Capisco che vederle possa essere affascinante ma i rischi sono troppo alti”.

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