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MotoGP, Assen: Rossi e il cielo contro Marquez

In Olanda altra pista favorevole alla M1 ma Marquez sembra non avere punti deboli

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La MotoGP è ancora alla ricerca di uno sfidante per Marquez. Il piccolo diavolo ha trovato sulla sua strada Lorenzo al Mugello e Pedrosa a Barcellona, e li ha domati entrambi. Non senza fatica, ma questo non significa che il piccolo diavolo non sia ancora il riferimento. Anzi, al Montmelò è riuscito in quell’esercizio di abilità proprio dei campioni, vincere anche quando non si è il più veloce in pista. Vuol dire che il talento è accompagnato dall’intelligenza e da una strategia perfetta, tre ingredienti che rendono un pilota difficilmente attaccabile.

Assen sarà un’altra pista sulla carta amica della Yamaha e di Rossi, che lo scorso anno vinse il suo unico GP proprio in Olanda. Sulla carta, abbiamo specificato, perché la Honda e il suo fantino sembrano trovarsi bene su qualsiasi tipo di asfalto. Nonostante le statistiche dicano che in Olanda, nell’era MotoGP, su 12 gare disputate 7 siano state conquistate da una M1.

Valentino, in Spagna, ha dichiarato di “non aspettare con particolare trepidazione Assen, perché in questa stagione so di potere essere competitivo in ogni fine settimana”. Non mente, perché arriva da quattro podi consecutivi su piste diverse per caratteristiche l’una dall’altra e insegue Super Marc in classifica. I numeri dicono che la seconda forza in campionato è lui, nonostante non sia ancora riuscito a batterlo. Ci proverà in Olanda, una pista dove non ci sono frenate violente e quindi la Honda non potrà fare l’abituale differenza con una delle sue armi migliori.

Sarebbe però ingenuo, credere che Pedrosa e Lorenzo rimarranno a guardare. Dani si è ritrovato a Barcellona, il braccio non gli dà più problemi e la grinta messa in mostra al Montmelò è quella dei tempi migliori. Non è facile dividere il box con uno schiacciasassi come Marquez, ma il fantino di Sabadell qualche soddisfazione vuole togliersela e quando è in forma sa essere un osso duro per tutti.

Più difficile riuscire a inquadrare Jorge, passato dal ruolo di protagonista in Italia a quello di comparsa in Spagna. In questo momento, sembra che il maiorchino per essere incisivo abbia bisogno di una combinazione di fattori che difficilmente si verificano con costanza. Quando accade, se la può giocare alla pari con Marc altrimenti è autore di prove opache.

Per lui e Valentino, potrebbero essere state d’aiuto le due giornate di test. Forse quella di Aragon più di tutte, prove a porte chiuse dove la Yamaha potrebbe avere portato qualcosa in più di uno scarico nuovo o un motore inutilizzabile fino alla prossima stagione. La coppia in blu ha fatto richieste simili, quelle di migliorare la staccata, e magari a Iwata hanno pensato di accontentarli.

Manca ancora una variabile da considerare, il meteo. Fino ad ora il sole ha baciato tutti i GP ma nel Nord Europa le cose potrebbero andare diversamente. Per ora i bollettini sono abbastanza discordanti l’uno dall’altro ma non si può escludere il rischio di pioggia. Una gara bagnata potrebbe rimescolare tutte le carte più di qualsiasi stregoneria ingegneristica. Marc ha poca esperienza sull’acqua in MotoGP e nessuno ha ancora provato le moto 2014 in quelle condizioni.

Che serva l’aiuto del cielo per battere Marquez?

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