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MotoGP, Rossi: voglio il 10° titolo mondiale

VIDEO. Valentino fra passato e futuro: "la vittoria più bella nel 2004. Il mio segreto è la passione"

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Gli anni passano per tutti e Valentino Rossi non fa certo eccezione. Al Mugello ha tagliato il traguardo dei 300 GP disputati, secondo solo a Loris Capirossi. “Da una parte sono contento, dall’altra mi sembrano un po’ troppi. Incomincio a togliermene qualcuno, come si fa con gli anni di età quando di incomincia a invecchiare”, ha scherzato il Dottore in un’intervista rilasciata alla spagnola Movistar TV durante il fine settimana toscano.

È stata l’occasione per ripercorrere la sua lunga carriera dalla prima gara in 125, “arrivai sesto e litigai con Aspar e Nieto, un bell’esordio”, passando per il primo titolo nel 1997, “i piloti si dividono fra chi ha vinto un mondiale e chi no, è stato emozionante”. Per arrivare alla consacrazione in 500, “qualcosa di storico – spiega – Sono stato fortunato a correre con le moto a 2 tempi e soprattutto a essere l’ultimo pilota a vincere un Mondiale”. Quel titolo lo inserisce nella sua personale Top 3, “insieme a quello del 2004, il primo con la Yamaha e forse il migliore, e quello del 2008, dopo un digiuno di due anni”.

Tanti immagini e ricordi, dal ragazzino coi capelli lunghi e lo sguardo furbo, fino ad arrivare al veterano di oggi. Valentino non sembra però essere ancora appagato, rimarrà in MotoGP fino al 2016 e ha chiari i suoi obiettivi: “vorrei arrivare a 200 podi, vincere altre gare ma soprattutto cercare di conquistare il decimo campionato mondiale”. Un obiettivo non facile, ma “sono ancora motivato e il segreto è la passione, correre non mi pesa”.

Intanto i giovani avanzano e soprattutto Marquez, anche lui nella squadra ufficiale Honda come Rossi, che poi la tradì per la Yamaha. “Marc ha fatto bene a non cambiare e non so se potrà lasciarla – commenta – Dipenderà da cosa passerà per la sua testa, io volevo provare a vincere con un’altra moto. Avevo rivali un po’ meno ‘sportivi’ dei suoi: oggi riconosciamo il suo valore mentre i miei dicevano che vincevo solo per merito della Honda”.

L’ultima risposta è su un altro spagnolo, quello che guida la sua stessa moto. “Lorenzo è il migliore compagno di squadra possibile – afferma - Se decidesse di andarsene, la squadra sarebbe un po’ meno forte”.

Per vedere l’intervista integrale, cliccate play qui sotto.

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