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SBK, Sepang: il bello, il brutto, il cattivo

Melandri "pirata" in nero razzia la Malesia. Sykes e Baz ai ferri corti, Ducati e Honda in affanno

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Come canterebbero i Guns 'n Roses, "Welcome to the Jungle". I piloti della Superbike, lasciata l'ancora fredda Inghilterra, hanno fatto tappa nella torrida Malesia (calendario rivedibile, per usare un eufemismo) prima di rientrare nell'Europa meridionale (a Misano, tra due settimane) giusto in tempo per dare il benvenuto all'estate. Il caldo asfissiante dei tropici ha però giocato più di un brutto scherzo ai beniamini delle derivate di serie, tra sudore, fatica, febbri, e miraggi.

La sauna a cielo aperto ha invece rinfrancato corpo e spirito di Marco Melandri, che con la sua nera Aprilia ha razziato Kuala Lumpur come il più feroce dei pirati dei celebri romanzi di Salgari insieme al compagno d'avventura Sylvain Guintoli, due volte secondo. La competizione interna non ha invece dato risultati altrettanto esaltanti in Kawasaki, con Tom Sykes infine giunto ai ferri corti con il compagno Loris Baz, già sgridato più volte nel corso della stagione, che lo ha tolto dai giochi in Gara1 e (a detta del campione in carica) limitato in Gara2 a causa dei problemi alla mano. Non gioiscono nemmeno Ducati ed Honda, accecate dal sole con problemi rispettivamente di gomme ed elettronica. Ancora troppo volubile, poi, la Suzuki.

IL BELLO – Dopo tante (non infondate) critiche, Marco Melandri è tornato "Macio". Il colpo di fulmine tra lui e la RSV4 non c'è stato, ma dopo i segnali incoraggianti di Donington (dove ha mostrato in più occasioni il passo dei primi), i due sembrano aver finalmente trovato la giusta chimica in Malesia. La natura della pista ha aiutato – lo dimostrano i due secondi posti di Guintoli e le due Top 5 ottenute da un redivivo Toni Elias – ma non per questo vanno tolti i meriti all'italiano che, seppur più tardi del previsto, ha dato le risposte che in tanti cercavano. Il distacco da Sykes è ora di 54 punti: missione difficile, ma non impossibile. Basta crederci.

IL BRUTTO – L'incidente innescato da Loris Baz poteva avere conseguenze gravi (vedi la gamba di Sykes incastrata tra ruota e codine della Suzuki di Lowes, che a sua volta ha dato sintomi di amnesia). Il francese unisce un indubbio talento alla baldanza tipica dei giovani. Dopo due manovre al limite in Inghilterra, è arrivato l'errore. In buona fede, sia chiaro, e di quelli che possono capitare a tutti. Ma, come si suol dire, tre indizi fanno una prova. In un modo o nell'altro, farà sicuramente ancora parlare di sé.

IL CATTIVO – Il caldo torrido può trasformare la giungla nel deserto. Gli spalti di Sepang hanno quasi certamente ospitato più pubblico in occasione anche solo dei test della MotoGP che domenica scorsa. Certo, la SBK è un "prodotto" nuovo per gli appassionati malesi, ma francamente era lecito aspettarsi (e pretendere) qualcosa di più da questo debutto. Ad maiora!

LA DELUSIONE – Per motivi diversi, sia Honda che Ducati hanno dimostrato che, nonostante gli indubbi progressi, pagano ancora dazio da Aprilia e Kawasaki. In Malesia, la CBR ha ottenuto come miglior risultato due sesti posti con Rea, la Ducati un quarto con Davies (Giugliano, dopo l'ennesima prima fila, è stato ostacolato da una forte febbre). Il regolamento per il 2015 (che comporterà un "downsizing" in termini di potenza) potrebbe venire in aiuto. Prima però andrebbe ratificato…

LA CONFERMA – Michael Vd Mark ha grinta e stoffa da vendere. Il 21enne della Superport ha colto la seconda vittoria consecutiva, e terza in stagione. Ad eccezione del ritiro nella gara di apertura, l'olandese ha due secondi posti come peggior risultato. La sua strada sembra spianata verso il debutto in classe regina (sempre con Honda) nel 2014, sempre che non lo tentino le sirene della Moto2...

LA SORPRESA – Scomparso dal radar dopo la vittoria a Phillip Island e con un piede fratturato dopo la caduta con la Suzuki MotoGP, Eugene Laverty è tornato sul podio in Gara1 sfruttando al meglio le cadute di Baz, Lowes e Sykes. Ironia della sorte, ha ricevuto il trofeo da Mick Doohan, che dà il nome alla curva dove è caduto nel tracciato australiano.

IL SORPASSO – Scegliete voi tra quelli della schermaglia tra Melandri e Guintoli in Gara2. Incroci di traiettorie, staccate al limite, carene che si sfiorano…e tanta correttezza. Un duello da cineteca, impreziosito dalla rivalità interna. A Misano, altra pista "amica" per la RSV4, ci sarà la rivincita.

LA CURIOSITÀ – Il caldo ha creato problemi a più di un pilota. Oltre alla febbre di Davide Giugliano, Alessandro Andreozzi (Kawasaki) ha riportato un'intossicazione alimentare. È andata però peggio a Christian Iddon (Bimota), che in qualifica ha vomitato all'interno del casco. "Credevo di averlo pulito a dovere, ma quando sono rientrato in pista ho trovato pezzi di cavolo sulla visiera", ha ironizzato con il tuo tipico british humour.

IO L'AVEVO DETTO – "Sono fiducioso per la gara ma dovremo partire bene per scappare insieme a quelli della prima fila", le parole di Baz dopo la Superpole. Proposito rispettato, anche troppo. Si rifarà.

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