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MotoGP, Mugello: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Marquez si ripete, Lorenzo rinasce e Rossi chiude il trio. Fenati incanta in casa

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La MotoGP è un film horror in cui il serial killer Marc Marquez fa fuori uno dopo l’altro tutti i suoi avversari senza che la polizia riesca mai a prenderlo. Le colline del Mugello sono state il luogo del delitto, anche se Lorenzo ha lottato con le unghie e con i denti prima del colpo finale. Avrebbe voluto aiutarlo anche Valentino Rossi, a un passo da acchiappare il demoniaco spagnolo, se non avesse sbagliato la strada il sabato. Per sorridere un po’, la commedia all’italiana con protagonista Romano Fenati, che ha trovato Enea Bastianini a fargli da spalla. È un film campione di incassi e non vediamo l’ora di vederne il seguito a Barcellona.

IL BELLO – Siamo il popolo che perde le guerre come fossero partite di calcio e le partite di calcio come fossero guerre. Lo disse Winston Churchill, che non aveva contemplato le gare di moto. Negli ultimi anni abbiamo sofferto in silenzio, ora è venuto il momento di gridare per la gioia. Romano Fenati ha il giusto mix di intelligenza, coraggio e spettacolarità per conquistare i nostri cuori. Talento puro che è nell’inverno ha trovato la strada per canalizzarlo. Un capoclasse con tanti bravi studenti nei banchi a fianco. Enea Bastianini, a cui solo la sfortuna ha negato un grande risultato, Alessandro Tonucci di nuovo fra i primi e Matteo Ferrari che ha conquistato i primi punti di stagione. Il futuro adesso ci sorride.

Valentino RossiIL BRUTTO – Iconico l’inginocchiamento in attesa dell’arrivo di Fenati. Meno poetica la genuflessione in pista nei confronti di Marquez e Lorenzo. Il Mugello ci ha negato una lotta a tre che sarebbe stata il miglior dessert dopo l’abbuffata in Moto3. Valentino Rossi si è confermato comunque un bel cagnaccio contro i mastini spagnoli. Ha sbagliato nelle qualifiche e, ora che il ritardo è contenuto, forse un terzo posto brucia di più. Riesce ancora a colorare di giallo un intero circuito e per ottenere i suoi risultati piloti con quindici anni di meno farebbero carte false.

IL CATTIVO – Se le gare si corressero sugli interminabili rettilinei delle highway statunitensi, Ducati vincerebbe a mani basse. Purtroppo nei circuiti ci sono anche le curve. Apprezziamo le velocità record ma non bastano a raggiungere quella luce in fondo al tunnel. Allora un bravo ai due Andrea, Dovizioso e Iannone, che hanno corso un weekend con la testa e con il cuore. Speriamo che certi ritardi non li convincano a cercare soddisfazioni altrove.

LA DELUSIONE – Quattordici secondi sono un’immagine dell’eternità in MotoGP, soprattutto quando guidi la stessa moto del cannibale Marquez. Dani Pedrosa deve fare i conti con qualche guaio fisico di troppo ma in Italia non è mai riuscito a essere incisivo. Fra due settimane, in casa, dovrà fare qualcosa di più.

LA CONFERMA – Se neppure il Mugello e un Lorenzo maiuscolo sono riusciti a fermarlo, bisognerà chiamare la contraerea. Un’altra vittoria per Marc Marquez che questa volta ha concesso anche tanto spettacolo. A dire che non può ripetersi in tutti i GP è rimasto solo lui.

L’ERRORE – Questa volta l’australiano ha perso la testa esibendosi in una doppia sponda sul tappeto del Mugello. Jack Miller ha rovinato anche la giornata di Marquez e Bastianini, ma soprattutto la sua classifica. Per il resto, nulla da appuntare. Il cangurino sa guidare, eccome.

LA SORPRESA – La grandezza di un uomo si misura anche dalla sua capacità di rialzarsi. Jorge Lorenzo ha fatto un balzo, ritornando nel posto che gli spetta, di fianco alla carena di Marquez. Sentivamo la mancanza del maiorchino e finalmente i dubbi sono messi da parte. La sua stagione inizia da qui, meglio tardi che mai.

Valentino Rossi e Romano FenatiIL SORPASSO – Fra le varie regole del Mugello, una dice di non uscire davanti all’ultima curva dell’ultimo giro, l’altra di non sorpassare alle Arrabbiate. Romano Fenati non ha rispettato la seconda e ha messo in scena una manovra “da antologia”. La definizione è di Rossi, il re di questa pista.

LA CURIOSITA’ – Due giorni prima di arrivare in Toscana Karel Abraham ha superato l’ultimo esame per laurearsi in legge. Domenica ha ottenuto il migliore risultato della stagione. Poi dicono che studiare non serve a niente.

IO L’AVEVO DETTO –Non sono stanco di vincere”. Non dite che Marc Marquez non vi aveva avvertito.


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