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MotoGP, Marquez: troppo al limite per divertirmi

"La gara più dura della stagione. Jorge era più forte oggi. Cruciale una modifica al cambio"

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"Vola come una farfalla, punge come un ape", si diceva di Muhammad Ali. Favorito d'obbligo alla vigilia sulla scorta di cinque vittorie consecutive e l'ennesima pole position (la sesta in altrettante gare nel 2014), Marc Marquez ha schivato e colpito con la solita lucidità, sudandosi però la vittoria fino alla bandiera a scacchi al Mugello. Non c'è stato il KO, questa volta. Il sesto successo di fila è arrivato, per usare una termine pugilistico, ai punti, peraltro con un piccolissimo margine.

Dal duello con Jorge Lorenzo, prima a distanza poi sempre più ravvicinato, con una serie di colpi che avrebbero probabilmente mandato al tappeto qualsiasi altro contendente, è emerso un Marquez imbattuto, ma per lo meno umano.

"È stata la gara più dura della stagione per me", ha affermato Marquez, con lo sguardo di chi è stato messo a dura prova. "Ho faticato per stare al passo con Jorge nella prima metà di gara, lui era molto veloce a centro curva con la gomma nuova. Ho dovuto spingere al massimo per recuperare e nel frattempo contenere la rimonta di Valentino".

Il tutto per la gioia degli astanti, che hanno potuto godersi la corsa più bella – probabilmente – dal 2009 a questa parte tra le colline toscane.

"La chiave è stata fare un aggiustamento alla rapportatura del cambio, per la sesta marcia – ha aggiunto Marquez – Mi ha dato più velocità in scia. Ogni volta che Jorge provava la fuga, riuscivo a contenerlo in rettilineo. Ma ho dovuto guidare al limite, con l'anteriore che spesso si chiudeva. Quando ho passato Lorenzo a due giri dal termine, mi è venuta in mente la gara dello scorso anno, quando sono caduto dopo aver superato Dani. Mi sono tenuto qualcosa per l'ultima volata ed ha funzionato".

Un'impresa simile non può essere compiuta senza un grande avversario, ed il giovane campione in carica ha pubblicamente reso onore al connazionale.

"Jorge era il più forte oggi. Non posso essere sempre il più veloce, ma ho comunque lottato e vinto. Come duello è stato diverso da quello con Valentino in Qatar, lui è più forte in staccata mentre Jorge ha nella percorrenza di curva la sua arma migliore. Sono entrambi grandi piloti, ma servono strategie diverse per ognuno".

Quella odierna di Marquez, vista dell'esterno, è sembrata quella di rispondere colpo su colpo, adottando un "clinch" estenuante, per poi mandare a segno il "jab" decisivo subito prima del gong.

"Ci siamo sorpassati tante volte, anche toccandoci in un'occasione (al Correntaio, a tre giri dalla fine, ndr). Quello ha decisamente attirato la mia attenzione (ride). Se mi sono divertito? In gara ero troppo al limite per farlo, ma sono sicuramente contento".

Tra due settimane la rivincita, con posta raddoppiata davanti agli occhi del pubblico di casa.

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