Peccato che in Francia abbiano fatto una Rivoluzione per passare alla Repubblica. Avessero aspettato qualche centinaio d’anni, avrebbero trovato un giovane imperatore arrivato dalla Spagna. Marc Marquez V – come le vittorie – è un po’ tirannico nei modi, ma un sorriso ai suoi sudditi non lo nega mai. Perfino l’ex regnante Rossi fa buon viso a cattivo gioco, gli altri possono scegliere se fare da valletti o finire nelle segrete del castello. È la legge, almeno in MotoGP. Fra i piccoli sta studiando da re Miller, ma la concorrenza è spietata e qualche delfino italiano pronto a fregarlo lo abbiamo. Speriamo crescano in fretta.
IL BELLO – E’ bello avere qualche sicurezza nella vita, Valentino Rossi lo è da quasi una ventina di anni. Lui dice di essere più forte che mai, noi gli crediamo sulla parola e almeno è l’unico a provare – altro non è concesso – a infastidire Marquez. Riuscisse anche a batterlo…
Continuiamo con le notizie positive con la vecchia conoscenza Simone Corsi, per poi passare alle new entry. Senza Fenati, tradito dalla sua KTM, è stato il momento di Francesco Bagnaia, giù dal podio per un soffio ma con la soddisfazione del giro più veloce. Applausi anche per i debuttanti: Enea Bastianini in Moto3 e Franco Morbidelli in Moto2. Per chi pensava che solo la Spagna avesse una scuola.
IL BRUTTO – Andrea Dovizioso è impegnato in un testa a testa con Giobbe, biblico personaggio famoso per la sua pazienza. Il forlivese è in odore di santità, simile a un monaco zen impassabile nella tempesta. Mentre Cal Crutchlow è già all’inferno da un pezzo. La Ducati è diavolo tentatore, sarebbe anche ora incominciasse a mantenere qualche promessa. Al Mugello andrebbe bene.
IL CATTIVO – Sa essere molto maleducato quando vuole. Parte tardi, arriva presto e non lascia neanche un briciolo di gloria ai suoi compagni di avventura. Marc Marquez non vince, ridicolizza chi gli sta intorno con sorpassi fotocopia che sembrano quasi scontati, anche per chi li riceve. Uccide lo spettacolo e anche il campionato, però è difficile fargliene una colpa.
LA DELUSIONE – Più si va avanti e più il mistero si infittisce. Chi è quello che guida la Yamaha numero 99? Dicono Jorge Lorenzo, ma è difficile crederci. Altro che burro o martelli, serve una torcia per vedere qualcosa nel buio. Il campionato è buttato ma bisognerebbe almeno segnare il punto della bandiera. Se poi è vero che le disgrazie arrivano sempre in coppia, il maiorchino condivide il suo destino con Dani Pedrosa. Mal comune mezzo gaudio. Altro proverbio, che non serve ad andare più veloci.
LA CONFERMA – Per fermare gli spagnoli serve un italiano o un australiano. Lo dice la storia e lo conferma la Moto3. Jack Miller è il nuovo canguro e il premio per le migliori impennate l’ha già conquistato. Tanto pazzo nei festeggiamenti quanto lucido in gara. Le Honda saranno anche superiori di motore, ma non c’è lui a guidarle.
L’ERRORE – Dicesi “iannonata” un errore dovuto alla troppa foga, spesso commesso nei primi giri di una gara o in quello decisivo in qualifica, la cui conseguenza è buttare al vento in un lasso di tempo minimo tutto quello che di buono si era fatto prima. Ogni riferimento ad Andrea Iannone non è casuale.
LA SORPRESA – Ma quanti sono gli spagnoli in MotoGP? Per due che vanno in crisi, ce ne sono altri due che prendono subito il loro posto. Fanno sembrare le falangi romane un gioco per bambini. Bentornato Alvaro Bautista e ben arrivato Pol Espargaró. Li accomunano il sorriso e il passaporto, in Francia anche il polso destro.
IL SORPASSO – Di una facilità estrema quelli di Marquez, difficili ma corretti quelli di Miller. Scegliete voi, a noi piacciono entrambi.
LA CURIOSITA’ – Una delle principali differenza tra le Factory e le Open sono quattro litri di carburante in più a disposizione. Chi ha finito la benzina a Le Mans? Colin Edwards, sulla Yamaha Open. Sembra che il serbatoio sia l’unica cosa che distingua la M1 di Forward da quelle dello scorso anno, indovinate cosa dicono i maligni…
IO L’AVEVO DETTO – “In qualifica è andata male, ma ho un buon passo: domenica posso giocarmela con Marquez”. Forse Lorenzo intendeva Alex, il fratello che corre in Moto3.