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Moto3, Rinaldi: non sono venuto per fare numero

"La Mahindra un altro mondo rispetto alla Stock e il livello in Moto3 è altissimo"

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Da Imola a Le Mans, dalla Superstock 600 alla Moto3. È il salto carpiato eseguito da Michael Ruben Rinaldi, chiamato dal Team Italia a sostituire Andrea Locatelli in Francia. Qualche giorno per godersi il quinto posto nella gara italiana e il pilota romagnolo si è tuffato nella nuova avventura. Michael aveva già fatto tre gare nel Mondiale nel 2012 e ha usato la Mahindra lo scorso anno nel CIV, chiudendo secondo in campionato proprio dietro al pilota che adesso sostituisce.

Quando è arrivata la chiamata?

“Circa due settimane fa, prima di Imola. È stata una grande soddisfazione avere un’occasione come questa. Voglio dimostrare di meritarmela, non sono venuto fin qui solo per fare numero”.

Come è andata la prima presa di contatto?

E’ stata più difficile di quanto mi ricordassi, sono tutti velocissimi e fin da subito. Non mi preoccupo troppo, l’importante è mettere a posto la moto”.

A proposito di moto, com’è il salto dalla Yamaha 600 che guidi in questa stagione?

Molto grande, la Stock è molto più pesante, devi spingere per farla girare nei cambi di direzione. La Moto3 invece è leggerissima, praticamente curva da sola. Devo imparare di nuovo a guidarla”.

Hai trovato diversa la Mahindra rispetto allo scorso anno?

E’ passato poco tempo ma praticamente non mi ricordo più nulla (ride). Sono successe molte cose nel mentre”.

Anche Le Mans è per te una pista nuova.

Tanto per rendere le cose più facili! Non la conoscevo e non mi va troppo a genio”.

Riesci a fare un confronto con le gare del 2012?

Mi sembra che allora le moto fossero più simili l’una alle altre per quanto riguarda la competitività,  mentre adesso c’è un gap prestazionale più grande fra quelle dei primi quindici piloti e gli altri”.

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