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MotoGP, Le Mans: all'attacco di Re Marquez

Rossi alla ricerca dell'affondo finale. Lorenzo deve uscire dalla crisi, Pedrosa trovare l'ultimo guizzo

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C’è poco da andare a scartabellare nei polverosi archivi del passato per trovare qualche nome che regga il paragone. Doohan, Agostini, Hailwood e chi più ne ha, più ne metta. Numeri, statistiche, che hanno il solo valore di confermare che hic et nunc – nel presente – Marc Marquez di avversari non ne ha. Il piccolo diavolo è uno splendido fantino di un cavallo di razza giapponese e insieme sono imbattibili. Inutili anche le discussioni su quanto conti il pilota e quanto la moto, il pilota più forte di solito guida la moto più veloce – ripete spesso Agostini – e la storia è piena di esempi.

Fra pochi giorni il Circus sarà a Le Mans e Marquez potrà puntare alla sua quinta vittoria consecutiva. Chi sperava che il meteo del nord della Francia potesse rimescolare le carte, dovrà mettersi l’anima in pace: sembra che il tempo reggerà. Tocca attaccarsi a qualche altro precedente, come che il Bugatti sia storicamente un circuito amico della Yamaha. Lo è, ma lo scorso anno vinse Pedrosa e la Honda con lui.

Bisognerà inventarsi qualcos’altro. O meglio, dovranno farlo i rivali del campione del mondo che – a differenza sua – non sembrano essere in perfetta forma. Lorenzo si è perso in un tunnel in cui aspetti tecnici e psicologici sembrano confondersi. Il maiorchino è un combattente e ha carattere, però sa che per battere Marc tutto deve funzionare alla perfezione. Nessuna sbavatura o intoppo. La Yamaha non ha la lama affilata come quella della Honda, ma Rossi ha dimostrato che meglio si può fare. Il maiorchino, quando è in palla, riserva sempre grosse sorprese. Chissà se quindici giorni sono bastati per cancellare le prime quattro gare.

Sulla carta, il rivale più ostico dovrebbe essere Pedrosa. Anche lui guida il missile HRC ma Dani sembra giocare sempre di rimessa. Se sia questione di assetti o altro, per ora si è accontentato di fare solo in gregario. Un problema noto quando si parla del numero 2 di casa Honda, velocissimo ma senza quel guizzo finale che gli permetterebbe di fare la differenza. Per la squadra è la soluzione migliore, per lo spettacolo un po’ meno.

Dal mazzo spunta l’ultimo jolly, quello che sembrava ormai perduto. Valentino Rossi a Jerez è stato l’unico ad avere cercato di rompere le uova nel paniere a Marquez. Solo un tentativo durato qualche curva, ma più di quanto abbiano fatto gli altri. “Prima o poi qualcuno lo batterà, è solo questione di tempo”, ha sentenziato il Dottore che spera che il protagonista del colpaccio sia proprio lui. Non ci sarebbe da stupirsi. Il pesarese si è rimesso in gioco, ha puntato su se stesso e ha incominciato a incassare le prime vincite.

Cosa più importante, ha ritrovato consapevolezza nelle proprie possibilità dimenticando quegli anni difficili in cui un po’ di sicurezza l’aveva persa. A 35 anni si ritrova a lottare contro un ventenne, e certe cose non accadono per caso. Allo stesso tempo sa di non essere ancora al livello di Marc, ed essere vicini non basta a vincere. La buona notizia è che margine di miglioramento c’è ancora, se poi Yamaha si decidesse a portare qualche pezzo nuovo il quadro potrebbe essere ancora più incoraggianti.

I pretendenti al trono – anche solo di giornata - macinano pensieri, studiano a fondo. Quello tranquillo è Marquez, lui di avversari non ne ha. O si sono già ritirati da un pezzo.

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