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MotoGP, Jerez: Daniel Pedrosa si porta in vetta

FP3 - Sorpresa Edwards, quinto dietro a Valentino Rossi. Lorenzo secondo davanti a Marquez


Come ieri, più di ieri, le temperature di Jerez de la Frontera sono state fondamentali nel computo della classifica finale per poter trovare l'accesso ai migliori 10 che si qualificano direttamente alla seconda fase di qualificazione diretta.

La terza sessione di prove libere in Spagna è stata una sorta di sessione di ultima occasione, di qualificazione anticipata: non poteva essere altrimenti, ed ha portato anche a dei risultati sorprendenti.

Svetta Daniel Pedrosa con il riferimento cronometrico di 1'38.769, 149 millesimi di secondo meglio di Jorge Lorenzo e 238 meglio di Marc Marquez. Il pilota di Sabadel ha piazzato la zampata più veloce dopo ben 42 minuti, al suo 18esimo giro, dopo che la vetta era stata una questione proprio di Lorenzo e Marquez. Quarta posizione per Valentino Rossi che si ferma a 325 millesimi di secondo dalla vetta.

Interessante analizzare il passo dei quattro piloti più veloci, ad esclusione del loro miglior giro cronometrato: Daniel Pedrosa ha completato tre run distinti e, sopratutto nella sua seconda uscita, ha coperto otto giri di cui 6 sul passo dell'1'39.6, ripetuto poi nella sua ultima uscita con tre passaggi veloci. Jorge Lorenzo si ha compiuto tre run da quattro, due e sei giri veloci, girando sempre sul passo dell'1'39, ad eccezione degli ultimi due giri cronometrati. Il maiorchino ha mostrato una buona consistenza, con un passo però leggermente più alto di circa un decimo. Marc Marquez sembra il pilota messo meglio con una serie di tre run distinti, tutti sul passo del '39 basso, con un ipotetico vantaggio di circa un decimo e mezzo sul suo compagno di box. Più eterogenee le uscite di Rossi, con alcuni giri, mediamente sull'1'39.5, ma anche sull'1'39.8. Al momento, considerando quindi i cronologici, i valori in campo dovrebbero essere Marquez, Pedrosa, Lorenzo e Rossi. Attenzione però a considerare i giochi come chiusi: la gara sarà solo domani.

Torniamo però alla classifica: sorprese dicevamo, come quella di Colin Edwards che chiude in quinta posizione a soli 4 decimi dalla vetta. L'americano, dopo le voci di ieri, ha risposto sul campo, sfornando una prestazione encomiabile, tenendosi dietro Stefan Bradl (+0.469) e, sopratutto, il suo compagno di squadra Aleix Espargaro, settimo a 498 millesimi di secondo dalla vetta.

Ottava posizione per l'unica Ducati presente nella top ten, quella di Andrea Dovizioso che chiude staccato di 670 millesimi di secondo. Nona e decima posizione per la coppia Yamaha Tech3 con Pol Espargaro davanti a Bradley Smith. Rammarico per Michele Pirro che per qualche minuto ha assaporato la possibilità dell'accesso diretto in Q2.

Il giovane tester di Borgo Panigale ha accusato proprio nei minuti finali un problema elettrico al motorino del ride by wire, come confermato da Davide Tardozzi. Dodicesima piazza per la terza Ducati, quella affidata ad Andrea Iannone davanti a Yonny Hernandez, staccato di 996 millesimi dalla vetta, ed ultimo pilota ad accusare un ritardo inferiore al secondo.

In crisi Alvaro Bautista con la Honda del team Gresini, staccato di 1.054 secondi, con un riferimento cronometrico migliore di soli 36 millesimi rispetto a quanto fatto dalla più veloce delle Honda Open, guidata da Hiroshi Aoyama, quindicesimo davanti a Cal Crutchlow, 16esimo con la Ducati. Da segnalare la 23esima posizione di uno sfortunato Danilo Petrucci, alle prese con un problema al motore.

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