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MotoGP, Petrucci furioso: correre così è difficile

"Partire dall'ultima fila non mi piace, ma farò il massimo lo stesso". Due i motori rotti a Losail

Petrucci furioso: correre così è difficile

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Ha iniziato in salita il Team Iodaracing quest'anno. Al termine delle prove ufficiali del GP of the Americas nonostante il lavoro effettuato in questi giorni non è stato possibile ricucire il gap tra Danilo Petrucci e i suoi rivali in vista della seconda gara della stagione 2014.

Al termine delle Q1, Danilo Petrucci ha infatti ottenuto come best lap personale 2.07.745, prestazione che vale il 22° posto in griglia, ovvero l’ottava ed ultima fila dello schieramento.

Petrucci ha comunque migliorato i suoi tempi di oltre un secondo rispetto allo scorso anno, quando riuscì a qualificarsi in ventesima posizione girando in 2.08.825, segno che il livello di questa stagione è decisamente più alto di quello del 2013.

A frenare il pilota italiano in queste prime gare della stagione anche i problemi elettronici incontrati sin dai test del Qatar, che rendono la moto impegnativa da portare al limite. Del resto Danilo ha saltato entrambi i test di Sepang a causa dei problemi della sua squadra.

“Forse ho sbagliato la scelta della gomma anteriore, troppo morbida, ma correre così è veramente difficile - ha detto Petrux, visibilmente contrariato, al termine delle qualifiche - Continuiamo ad avere tantissimi problemi di messa a punto della moto e non aveva senso rischiare più del dovuto, sarebbe stato inutile e pericoloso. Lo scorso anno avevamo rotto in gara, quest’anno almeno mi aspetto di arrivare al traguardo. Partire dall’ultima fila non mi piace, ma farò il massimo lo stesso”.

La ART-Aprilia non è arrivata comunque indenne al GP del Texas: due motori infatti sono già rimasti a Losail. Nessun altro pilota della MotoGP ha subito rotture, fino a questo momento.

C'è dell'altro: Petrux non è un collaudatore nell'animo, anche se quando era in Ducati lo stesso Filippo Preziosi diceva che era fra i migliori in questo lavoro. Per questo, in due occasioni, ha rifiutato il ruolo di tester. Lui vuole correre e, se possibile, vedere fino a che livello può arrivare. Il quarto tempo del suo ex rivale Davide Giugliano in Superbike ad Aragon, del resto, parla da solo: Petrux non è pilota da ultima fila.

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