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MotoGP, Rossi: posso battere Marquez... se si perde

Marc imprendibile per tutti. Ducati alza la testa, Lorenzo in affanno. Valentino punta al podio

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Come potrebbe Marquez perdere la gara di domenica? “Perdendosi venendo in circuito, oppure potrebbero rapirlo”, Valentino Rossi usa l’ironia per dire quello che tutti pensano: Marc sta correndo da solo. Le immagini in pista restituiscono una danza fra i cordoli di un ballerino che sembra rendere semplice qualsiasi passo, anche il più complicato. Qual è il suo segreto? “Non lo so perché sono così veloce qui. Ma riesco ad andare forte con qualsiasi setup provi, come con le diverse mescole di gomme”, risponde il piccolo diavolo.

MARQUEZ VALE UN SECONDO – Il risultato è che il pilota più vicino (grazie anche alla gomma extra soft) è a più di un secondo. “Non me lo aspettavo un distacco simile – dice Marc – L’anno scorso ero stato veloce ma ripetersi non è facile. Invece va tutto bene, anche del passo sono soddisfatto”. Chissà cosa potrebbe fare con la gomma delle Open. “Chi può dirlo, secondo me da un vantaggio di otto decimi, un secondo. Direi 2’02”. Basso”, ipotizza con naturalezza. Del resto non ha senso nascondersi e Marquez non ci prova. “Punto alla vittoria, ma non do niente per scontato – si fa prudente – Anche l’anno scorso il venerdì gli altri erano in ritardo e poi si sono avvicinati. Dani sarà un osso duro in qualifica, Lorenzo sta arrivando. Poi mi preoccupa un po’ la mia condizione fisica, forse dovrò ricorrere agli antidolorifici e non riesco ancora ad allenarmi come vorrei”.

Sarà, ma intanto il suo compagno di squadra lo vede ancora col binocolo e nel pomeriggio sono stati più i contro che i pro. “Ho provato la gomma dura e ho avuto delle buone risposte, si può usare – spiega Pedrosaperò devo lavorare ancora sul passo. Per ora non sono soddisfatto e ci va qualche modifica alla ciclistica”.

Valentino RossiROSSI SODDISFATTO A META’ – Riuscire a fermare le Honda è difficile ma ci crede Rossi. “Non bisogna arrendersi in anticipo, domenica potrebbe succedere di tutto – riflette – Marquez è nettamente più veloce, fa paura. Lui qui si esalta, la Honda va bene ma è lui che fa la differenza”. L’obiettivo? “In una gara come questa il podio e comunque arrivare vicino ai primi”. Realisticamente gli sembra possibili perché da una parte è “abbastanza contento per come è andata la giornata” ma dall’altra sa che il suo potenziale era più alto.

Non ho guidato bene con la gomma morbida – racconta il Dottore – Dovevo essere fluido, invece ho forzato e ho commesso degli errori. Non ero completamente a posto. Ho lasciato due o tre decimi, il che significa che potevo stare nei primi tre”. Fin qui il giro secco, ma i conti veri si faranno solo in gara. “Dove vorrei usare la gomma dura, ma sarà molto difficile – conclude – Comunque so di potere ancora migliorare, anche nelle traiettorie, soprattutto nei punti più veloci”.

Più sconsolato Jorge Lorenzo. “Sapevamo cosa ci aspettava qui, è un circuito Honda – le sue parole - Il pilota fa sempre la differenza, ma può far poco quando ci sono problemi grandi”. Quelli del maiorchino non sono certo scomparsi nonostante il passo avanti del pomeriggio lavorando con l’elettronica. “Meglio che al mattino, negli ideal time sono 6°, ma comunque Marquez è fortissimo”, ammette. Alla vittoria dice di non pensarci nemmeno, “qui si punta al podio”.

Andrea DoviziosoARRIVANO LE ROSSE – I sorrisi ci sono invece in casa Ducati. Con i due Andrea nelle prime posizioni. “E’ bello essere lì davanti e soprattutto vedere tre italiani così competitivi. Era da un po’ che non succedeva”, si gode il suo secondo posto Dovizioso. Il forlivese è realista, sa di non essere pronto al podio e che i limite della D16 non sono scomparsi, “però in questa pista mi sono trovato bene già lo scorso anno e questo permette di concentrarsi maggiormente sui dettagli. Avendo già una buona base”. Non è solo il tempo a soddisfarlo perché, Marquez a parte “che è di un altro pianeta”, gli altri avversari “sono tutti vicini”. Il bilancio finale: “siamo messi un po’ meglio degli altri weekend. Siamo veloci sui rettilinei e freniamo veramente forte”. Una mano potrebbe dargliela anche la gomma morbida, “magari, se le temperature si abbassassero, potrei usarla”.

La conferma del buon lavoro a Borgo Panigale è arrivata da Iannone, quarto. “La cosa più importante sono i miglioramenti rispetto allo scorso anno – spiega – La moto reagisce meglio. Questa è una pista dove serve una moto agile e che curvi in fretta, non due nostri punti di forza, ma qua riusciamo a farla funzionare”. Il pilota di Vasto potrà dormire tranquillo questa notte, “un anno fa non potevamo pensare a certi risultati. Vedremo cosa succederà in qualifica, tutto dipenderà da quanto riusciremo ancora a migliorare noi e quanto gli altri”.

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