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MotoGP, Il monopolio Bridgestone sotto attacco

Il contratto scadrà a fine 2014 ed il rinnovo non sarà automatico. Michelin e Pirelli interessate

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E' da un po' che la Bridgestone viene criticata. Il momento di minore popolarità della casa giapponese di pneumatici è stato l'anno scorso, durante GP di Australia, allorché Hiroshi Yamada ha dovuto comunicare alle squadre che con le mescole a disposizione a Phillip Island non sarebbero state in grado di terminare la gara. Da qui la decisione di dover ricorrere ad un flag-to-flag sull'asciutto.

Ricorderete il momento topico del Gran Premio: il team di Marquez sbagliò a contare i giri e lo spagnolo, rientrato ai box in ritardo, fu inevitabilmente squalificato. Ad Ezpeleta in quell'occasione, probabilmente, venne quasi un infarto, ma i costruttori di gomme corrono sempre qualche rischio legate all'affidabilità od alle prestazioni.

Ricorderete, per esempio, cosa capitò alla Michelin in F.1 nel 2005 ad Indianapolis: si schierarono solo sei vetture perché alla fine del giro di ricognizione tutte le squadre del Bibendum si ritirarono per problemi di sicurezza. Dalla Francia, infatti, non ritennero le proprie gomme sicure per la percorrenza della curva finale sopraelevata, dopo l'incidente occorso alla Toyota di Ralf Schumacher nelle libere.

Sempre meglio, comunque, dell'imprevisto scoppio dello pneumatico posteriore che capitò a Shinya Nakano al Mugello nel 2004.

Quando invece le cose vanno bene e le gomme hanno un rendimento costante sino all'ultimo giro, ci si può lamentare che ciò penalizza lo spettacolo. Questo è il motivo per cui i gommisti sono sempre sotto botta da parte degli organizzatori.

Nel caso della Bridgestone, il cui contratto con la Dorna scadrà alla fine del 2014, in realtà di motivazione solide per non rinnovare l'accordo non ce ne sono…se non si tocca il lato economico.

Ci sia o meno una pressione da parte della Michelin o addirittura della Pirelli, per prendere il posto di Bridgestone nel 2015, è comunque perfettamente credibile che il rinnovo non sarà automatico.

Ma ciò significa che si potrebbe eliminare il monogomma, tornando ad un regime di concorrenza o semplicemente che è in corso un'asta?

"Non credo che si possa tornare indietro fino a quel punto - ha confessato Hiroshi Yamada, responsabile Bridgestone in MotoGP - la Dorna non vuole rinunciare al fornitore unico. Dal nostro punto di vista sarebbe interessante e parlando a livello personale una competizione diretta, com'era nel passato, renderebbe sicuramente il nostro lavoro più eccitante, anche se più duro. Esiste però il problema dei costi…".

La Michelin, nella persona di Nicolas Goubert, ha sempre detto che ritornare come fornitore unico non gli interessa. Potrebbe aver cambiato idea? O potrebbe, invece, essere la Pirelli intenzionata a prendersi, dopo la Superbike, anche la MotoGP?

Non è dato sapere, per il momento.

Quel che è certo è che la Bridgestone non è più sola nella trattativa.

 

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