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Ducati:SBK da podio (grazie anche alla MotoGP)

Ciabatti: "disponibili a un compromesso per i nuovi regolamenti, ma i costi devono scendere"

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Il prossimo weekend Ducati sarà impegnata fra i due fronti, in MotoGP ad Austin e in Superbike ad Aragon. Per prepararsi alla doppia sfida questa settimana è stata a Jerez dove ha mostrato passi avanti con la Panigale mentre Dovizioso e Crutchlow, con la Desmosedici, hanno dovuto fare i conti col maltempo che ha impedito loro di portare a termine il lavoro preventivato.

Il regolamento ci permette di provare con i piloti ufficiali – spiega Paolo Ciabatti, responsabile sia per i prototipi che per le derivate di serie – e volevamo sfruttare l’occasione per prepararci al GP. Andrea e Cal martedì pomeriggio sono stati impegnati in un video promozionale e mercoledì la pista bagnata non ha permesso loro di girare”.

Avevano componenti nuove da provare?

Più che altro si trattava di lavorare sull’assetto in funzione della gara. I test sono comunque serviti a verificare il corretto funzionamento dell’elettronica full-Factory”.

In Qatar avete corso con quella Open?

Il regolamento è cambiato due giorni prima della gara, abbiamo utilizzato cruscotto e comandi Open e un software non totalmente Factory, per questioni di tempo”.

È stata questa la causa del problema di Crutchlow?

No, quello è stato dovuto al trasponder. Abbiamo capito cosa è successo e non credo si ripeterà. Comunque continueremo a usare la pulsantiera Open, permette ai piloti di intervenire su alcuni parametri a prescindere dalla mappa selezionata”.

Andrea DoviziosoIl fatto che a Jerez non avete potuto sfruttare i test influirà sullo sviluppo?

No, anche perché Pirro ha potuto girare normalmente per due giorni. Non ci saranno ritardi. Adesso ci aspettano due trasferte in America (Texas e Argentina ndr) e poi subito il GP di Spagna. Penso che le prime novità le vedrete da Le Mans in poi”.

Con la Superbike invece è andato tutto per il meglio.

Siamo molto contenti, il tanto lavoro fatto in inverno ci ha restituito risultati importanti. Giugliano è particolarmente in forma, mentre Davies ci sta mettendo solo un po’ di tempo ad adattarsi alla moto”.

A cosa sono dovuti i miglioramenti?

“Da una parte dallo sviluppo del motore, che ci ha permesso di guadagnare qualche cavallo. Dall’altro al miglioramento delle strategie elettroniche”.

Per quest’ultimo punto c’è stato un travaso dalla MotoGP?

Il livello di coinvolgimento per il progetto SBK quest’anno è sicuramente maggiore, come il travaso di informazioni dalla MotoGP. Uno dei nostri obiettivi era quello di limitare il consumo degli pneumatici e le nuove strategie hanno funzionato come ci aspettavamo”.

La Panigale è già una moto da podio?

Davide è stato il più veloce a Jerez, quindi direi di sì, in alcuni circuiti saremo molto competitivi. È stato solo un test, vogliamo avere le conferme in gara. Però si può ragionevolmente affermare che ora il nostro obiettivo è il podio”.

Cosa ti aspetti da Aragon?

E’ un circuito difficile, molto veloce. Chaz ha vinto lì sia con l’Aprilia che con la BMW, mi aspetto una conferma dei progressi fatti”.

Davide GiuglianoLa Superbike sta cercando di costruire il suo futuro, cosa pensi della possibilità di avere solo moto Evo sullo schieramento?

Un regolamento del genere è particolarmente interessante per chi ha moto in versione Stock particolarmente competitive, come Ducati, Kawasaki e BMW, mentre preoccupa gli altri costruttori, come Aprilia, Honda e Suzuki. Capisco la loro posizione, come le diverse filosofie delle Case che hanno moto di serie più o meno ‘sportive’ a seconda dei loro interessi di mercato”.

Sembri favorevole a un compromesso.

A noi la Evo sta bene perché permette di ridurre i costi ma allo stesso tempo capiamo chi vorrebbe la libertà di intervenire sul motore. È nel nostro interesse che ci sia il maggiore numero di Case presenti, l’importante è che i costi siano accettabili”.

Però in questo momento la SBK sembra avere trovato un suo equilibrio nelle prestazioni, perché cambiare?

E’ vero, tutte le Case possono puntare alla vittoria, almeno su qualche circuito. Però bisogna impedire fughe tecnologiche verso l’alto che portano a un aumento dei costi. Gli sponsor, in un campionato come questo, difficilmente riescono a coprire spese del genere. A volte bisogna anche avere il coraggio di cambiare”.

Bisogna risparmiare, ma il calendario sembra avere l’obiettivo opposto.

Capisco le difficoltà del promoter che deve fare fronte ad esigenze diverse e spesso discordanti. Allo stesso tempo, non bisogna concentrarsi solo a ridurre i costi ‘tecnici’ ma anche quelli logistici, che pesano molto sulle casse delle squadre. Il promoter deve riuscire a disegnare un calendario più ‘scorrevole’ e meno costoso, intervenendo in prima persona per le trasferte più complicate”.

Parlando di soldi, l’ultimo punto sono gli ingaggi dei piloti.

Penso che quelli si stabilizzeranno naturalmente, compatibilmente con le risorse che in questo momento sono a disposizione”.

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