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Vitino di Vespa e cuore da atleta

La nuova Vespa Sprint 125 per perforare il traffico con tanto stile e poco stress

Moto - Test: Vitino di Vespa e cuore da atleta

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Vespa ha sempre avuto un risvolto sportivo nell’anima. Che si chiami 90 SS, come nel secolo scorso (era il 1966 quando apparve) e oggi ricercatissima dai collezionisti con quel vano centrale sopra la ruota di scorta a collegare scudo e sella, oppure Sprint come ora. Sono in gamma una 50 2T a 2.890 Euro franco concessionario, una 50 4T a 2.990 Euro f.c. e una 125 a 4 tempi, a 3.900 Euro f.c. È stata messa a disposizione della stampa la 125, che è già in vendita nei colori bianco, nero, rosso, giallo, blu.

Il concetto di motore grande in scocca piccola è rimasto immutato, sono cambiate solo “alcune componenti” perché il prodotto fosse al passo con i tempi. Sotto la guida del Responsabile del Centro design, Marco Lambri, la Sprint ha assunto una nuova connotazione senza ripudiare il passato. “Rinnovare una famiglia delle Vespa è una grossa responsabilità - afferma Lambri – e numerosi sono stati i “pellegrinaggi” al Museo Piaggio per ispirarsi al passato di un veicolo che nei soli ultimi 10 anni ha venduto un milione e trecentomila pezzi, 190.000 solo nel 2013”.

Le nuove caratteristiche così prendono molto dalle stesse del passato: ruote grosse, marmitta a siluro, faro trapezoidale. Se la nuova Vespa Primavera ha sostituito la gamma LX, la Sprint manda in pensione la S e offre le soluzioni innovative che sono state introdotte nelle famiglie più aggiornate.

“Il nuovo sistema di fissaggio del motore – spiega Alessandro Bagnoli, Responsabile del Centro tecnico scooter di Piaggio – riduce le vibrazioni del 40%, la sospensione anteriore è più scorrevole per il montaggio dell’ammortizzatore con perno e non più stretto da bulloni, la scocca è stata irrigidita nella zona del cannotto e la prestazione migliora del 36% mentre è del 154% maggiore la resistenza offerta alla flessione longitudinale “a chiudere”, tra cannotto e sella. Spostare la batteria nel rinforzo centrale della pedana ha abbassato il baricentro e se le dimensioni generali del veicolo sono maggiori rispetto alla S, la sella ha la stessa altezza da terra per lasciare inalterata la comodità e la facilità di toccare con i piedi.” Anche peso totale e capacità del serbatoio della Sprint 125 sono gli stessi della S.

Il motore della 125 è il moderno 3 valvole che si fa apprezzare anche su altri modelli Piaggio e che ha un eccellente rendimento. È raffreddato ad aria forzata ed ha la distribuzione con due valvole d’ammissione ed una di scarico, alimentato naturalmente ad iniezione, molto silenzioso e dai consumi ridottissimi. Se possono considerarsi eccezionali i valori dichiarati di 47 e perfino 64 km/litro, nella realtà con 8 litri di serbatoio non sembrano difficili da raggiungere i 300 km di autonomia promessi. La sua capacità di soddisfare le esigenze dell’attuale quotidiano si manifesta anche con un avviamento molto silenzioso ed un cambio CVT tarato in modo da assicurare una accelerazione prontissima ma dolce e progressiva.

È frenato da un disco anteriore da 200 mm di diametro ed un tamburo posteriore di 140, che non saranno campioni di potenza ma sono adeguati alle esigenze cittadine di un veicolo così leggero. Le sospensioni hanno un’escursione di 78 mm davanti e 70 dietro, misure assiali sui monoammortizzatori che al posteriore è regolabile su 4 precarichi di molla. La caratteristica più evidente però sono i cerchi da ben 12”, che oltre ad essere belli hanno un utile riscontro nell’affrontare l’asfalto meno curato delle nostre strade. La strumentazione è molto leggibile, protetta da un piccolo spoilerino, e si divide in una ampia zona superiore con il tachimetro, più sotto un display illuminato di rosso con indicatore carburante, due trip e contachilometri da alternare con un pulsante al manubrio, e l’orologio. Ai lati le spie luminose tra cui quella della riserva di carburante. Molto bella la soluzione per i blocchetti dei comandi elettrici che sono inseriti nel manubrio ma al tempo stesso se ne distinguono, con un riuscitissimo effetto sportivo e retro ma al giorno d’oggi innovativo al tempo stesso. Per altro, la loro manovrabilità è eccellente.

La pedana subito prima della zona riservata al passeggero è sagomata in modo da favorire la discesa a terra dei piedi del guidatore che ha una posizione in sella (che eleganza quelle cuciture) molto comoda e confortevole. Le vibrazioni sono realmente assenti, la seduta è ampia, morbida al punto giusto e sapientemente sagomata per i movimenti delle gambe che trovano ampio spazio nonostante le dimensioni ridotte del veicolo, e la braccia cadono naturalmente in avanti a prendere delle ottime manopole, morbide e dal grande grip, senza nessuna interferenza con le ginocchia neanche nelle svolte più strette.

Non è un miracolo, solo l’applicazione sapiente di una esperienza senza eguali. Del resto questa Vespa trova negli spazi urbani più angusti il suo terreno di caccia ideale, dove bisogna essere rapidi ed agili in pochi centimetri quadri, e qui la Sprint è coadiuvata da tutto il suo DNA. Oltre alle sospensioni, una bella mano ad affrontare i fondi stradali urbani la dà il diametro dei cerchi. Non c’è l’ABS ma il tamburo posteriore non soffre di bloccaggi, e neanche il disco anteriore, offrendo entrambi una grande capacità di modulare la frenata. E non sono certo potentissimi come scritto sopra, ma adeguati ad un motore che accelera molto progressivamente e dolcemente, tanto educato da non mostrare quanto sia in realtà generoso.

Chi fa poco rumore sembra non si faccia rispettare, ma ad ogni partenza di semaforo invece l’insospettabile 3 valvole sa farsi rispettare salvando il suo passeggero dalla rincorsa da gran premio che si scatena alle spalle fino alla seguente luce rossa. Lo stesso avviene per le dimensioni smilze della Sprint che non fanno immaginare quanto sia abitabile e confortevole. Nel traffico più intenso e nella guida più aggressiva danno però impiccio quei retrovisori, non piccoli, che sporgono più del manubrio e prima o poi percorreranno qualche fiancata-finestrino di quattroruote se non si montano diversamente. Comunque così protesi e cromati non sono neanche bellissimi, sebbene utili e di facile visuale.

La praticità quotidiana sfrutta un vano retroscudo abbastanza capiente per oggetti piatti mentre il sottosella può ospitare un casco jet e qualcosa d’altro. Ma tra la lista degli accessori si trova molto altro. Per l’occasione, oltre ai classici parabrezza e bauletto, ci sono articoli quali il supporto del navigatore ma anche dello smartphone, un cupolino sportivo, cerchi rifiniti in nero, telo copri gambe e coprisella, antifurti elettronico e meccanico, stampella laterale, ed è stata realizzata una linea di caschi con il design molto sportivo e la calotta che riprende i colori della carrozzeria. Questi come una linea di abbigliamento Vespa è on line sul Vespa Store di Vespa.com.

 

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