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Corti: in SBK con MV mi sento a casa

"Ottimo avantreno e grande potenziale. Con un paio di modifiche possiamo dimezzare il gap"

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L’accoppiata moto e pilota italiani ha sempre il suo fascino, figurarsi quando sul serbatoio c’è un nome mitico come quello di MV che è ritornata ufficialmente in Superbike. Roba da far tremare i polsi anche al più coriaceo “ed effettivamente la prima volta che ci sono salito sopra un po’ di tensione l’ho avvertita – racconta Claudio Corti che ha l’onere e l’onore di guidare la F4 – Mi sentivo tutti gli occhi addosso, ma dopo due giri è tornato tutto alla normalità”.

Poi tu abiti a due passi dalla sede di Varese.

“In verità fra Como e Varese c’è sempre stata rivalità, ma questo marchio mette d’accordo tutti”.

Come ti sei trovato in SBK dopo un anno in MotoGP?

“Bene, sia con la squadra che con le persone del paddock. Questo è il mondo dove ho fatto i primi passi e mi hanno riaccolto nel migliore dei modi”.

Passiamo alla moto, pregi?

“L’avantreno, mi è subito piaciuto. Era da un po’ che non guidavo una moto che mi desse la stessa sicurezza”.

Difetti, invece?

“Bisogna lavorare sul bilanciamento dei pesi e nei prossimi test avremo delle parti nuove, come un forcellone, per raggiungere questo obiettivo. Poi non mi dispiacerebbe avere un paio di cavalli in più”.

Normale, con una moto all’inizio dello sviluppo.

“Nel primo test a Jerez la moto era poco più di una stock ma è già cambiata molto e penso che per Aragon saremo molto più competitivi. A Phillip Island abbiamo avuto qualche problema, ma non per colpa della moto. Il potenziale è molto alto, con un paio di accorgimenti possiamo dimezzare il gap dagli avversari, il resto si fa con i dettagli”.

Ci hai messo molto ad abituarti alle SBK dopo un anno in MotoGP?

“Non troppo, anche se ho dovuto prendere la mano con le Pirelli, sono gomme più ‘stradali’ rispetto alle Bridgestone. L’elettronica poi è ottima, a livello della CRT che guidavo la scorsa stagione”.

Un altro cambiamento è stato quello di essere un pilota ufficiale.

“Da una parte è tutto molto più facile, chiedi una modifica al Reparto Corse e te la fanno, non devi aspettare fornitori o altro. Dall’altre sicuramente c’è più pressione, le aspettative sono più alte”.

La prima gara è andata, quali sono gli obiettivi per il resto della stagione?

“In Australia abbiamo già raggiunto il primo, finire la gara e raccogliere punti. Il prossimo è stare nei primi dieci, ad Aragon almeno le EVO me le voglio mettere dietro. Sono fiducioso, dobbiamo solo continuare sulla strada che abbiamo imboccato”.

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