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MotoGP, Test: Lorenzo chiude in crescendo

Long-run da 22 giri senza cali. Pedrosa (2º) e Rossi (3º) sprint su distanze più brevi

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Jorge Lorenzo è tornato…il solito e, con lui, anche la tenuta degli pneumatici sul tarmac di Phillip Island. Questo (e molto di più) è il verdetto dei tre giorni di prove australiane della MotoGP (e Moto2, dove Tito Rabat ha dominato nonostante un highside alla curva 2, che fortunatamente gli ha procurato solo qualche graffio alla schiena). Il pilota Yamaha, reduce da due sessioni in salita a Sepang, ha siglato la classifica dei tempi tre volte in altrettanti turni, migliorando progressivamente i propri riferimenti fino a chiudere con un 1'29.068.

Se il "metronomo" del maiorchino si era inceppato nel caldo umido malese, ha ripreso a funzionare con la solita regolarità maniacale nella mite estate australiana. In due uscite prolungate, una da 12 e l'altra da 22 giri (la più lunga in assoluto), il vice-campione ha sempre girato sul passo di 1'30 medio.

Responsi incoraggianti anche per Dani Pedrosa (secondo a +0.390), autore di un solo long-run da 11 giri, tre dei quali chiusi in 1'29 alto ed il resto in 1'30, terminato però con ritmo in crescendo. La vera sorpresa è, invece, la competitività di Ducati sulla distanza. Solo Cal Crutchlow (quarto a +0.538) ha effettuato un'uscita prolungata, da 17 giri, mostrando un passo sostanzialmente identico a quello di Pedrosa, anche se con cadenza meno regolare.

Ironicamente, dal momento che l'attenzione del fornitore degli pneumatici era focalizzata sulla tenuta del posteriore, il britannico ha lamentato un problema all'anteriore che lo ha costretto ad interrompere anzitempo la simulazione. Solo 23 invece i giri a referto per Andrea Dovizioso, quinto a +1.033 e unico a non aver effettuato un long-run, anche a causa di qualche problema con il vento. Nei combinati, comunque, il forlivese resta terzo (+0.319).

Il primato di giri percorsi nell'ultima giornata va a Valentino Rossi, autore di 56 tornate. Nel suo stint più lungo, da 12 giri consecutivi, il "Dottore" è sceso ben otto volte sotto il muro dell'1'30, pur senza riuscire a migliorare il proprio best lap del mattino e chiudendo al terzo posto a +0.486. I test invernali, per lui ed il resto dei piloti ufficiali, si chiudono qui. Con più certezze, sembrerebbe, che dubbi. Le gare riservano spesso delle sorprese, ma l'attesa (fortunatamente) è quasi finita.

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