Tu sei qui

Burgman, lo scooter in giacca e cravatta

Suzuki rinnova 125 e 200. Comodi e facili nella guida, guadagnano l'ABS di serie

Moto - Test: Burgman, lo scooter in giacca e cravatta

Share


In scooter si arriva prima e si parcheggia in un attimo, in macchina c’è più spazio. Questo il dilemma dell’homo metropolitanus messo alla prova davanti al bivio del mezzo di trasporto preferito. Suzuki cerca di risolverlo con i rinnovati Burgman, declinati nelle cilindrate 125 e 200, con l’ABS di serie. I due commuter urbani si sono rifatti il trucco per assomigliare ai fratelli più grandi, “avere lo stesso family feeling” dicono quelli del marketing. E strizzano l’occhio alle quattro ruote, con un rinnovato cruscotto di stampo automobilistico – con due elementi circolari a farla da padrone e un display multifunzione nel mezzo – e una linea che, soprattutto al posteriore, ricorda quella di una berlina di lusso.

Suzuki Burgman ABSFILANTI MA SPAZIOSI – I disegner non hanno fallito con la matita, la linea è filante e, seppure le dimensioni non siano cambiate rispetto al passato, il Burgmam sembra più snello, tonificato dalla palestra. Sparito il monofaro anteriore, ora il frontale sfoggia due grossi occhi che fanno il paio con il doppio gruppo posteriore. Una linea moderna ed elegante, senza troppi fronzoli, resa ancora più seriosa dai tre colori disponibili (nero opaco, grigio e bianco).

Sotto il nuovo vestito, rimane una capacità di carico di tutto rispetto. Alzata la sella si scopre un vano capace di ospitare due caschi integrali, più qualche altro piccolo oggetto. Insomma, posto per borsa del computer o sacca per la palestra c’è. Nello scudo, invece, un piccolo sportello a pressione nasconde un vano che può contenere una bottiglietta d’acqua. Più in basso, un altro portaoggetti ben più capiente, chiuso a chiave e con una comoda presa da 12 V per ricaricare il cellulare.

Suzuki Burgman ABSSELLA A PROVA DI BAMBINO – Non si può dire che i Burgman 125 e 200 diano problemi neanche ai meno dotati in quanto a statura. La sella è a 73,5 centimetri da terra e, se non bastasse questo, due incavi nella pedana consentono a chiunque di poggiare saldamente i piedi a terra. Una volta messo in moto, l’estrema facilità dello scooter giapponese (prodotto in Tailandia) si conferma anche nel traffico. Sterzo leggero, buon agilità per fare slalom fra le macchine e stabilità anche su pavé e – irrinunciabili – binari del tram.

La sella è comoda e spaziosa e le braccia correttamente piegate. Il parabrezza (alzato di 11 centimetri) non disturba la vista e protegge dall’aria a andature cittadine, e anche qualcosa di più. Peccato per una pedana leggermente alta e che – colpa anche dell’ingombrante tunnel centrale – non offre troppo spazio né in lunghezza né in larghezza . Le sospensioni sono votate giustamente al comfort, ma abbiamo preferito la forcella alla coppia di ammortizzatori posteriori, che messi alla prova su buche e dossi hanno una risposta secca di cui la schiena risente.

Suzuki Burgman ABSMOTORE: VINCE IL 200 – Con il Burgman è piacevole fare slalom fra le macchine in città e divertirsi fra rotonde e curve secche fino a grattare la stampella laterale. Per i motori, i progettisti hanno fatto particolarmente attenzione ai consumi. Per l’ottavo di litro sono dichiarati circa 35 km/l, per il fratello maggiore una trentina. Il computer di bordo nel corso del nostro test ha sempre indicato all’incirca 24 km/l, ma nei continui stop & gp dovuti al traffico. La spia verde Eco sul cruscotto ci dice inoltre in tempo reale quando stiamo facendo i bravi con l’acceleratore.

Consumi a parte, il 200 vince su tutta la linea. Corposo, morbido, allegro, risponde bene alla prima apertura di gas e allunga sornione quando nei viali si ha strada libera. Il nostro test si è limitato solo alla città, ma sicuramente in questa cilindrata è adatto anche a qualche gira fuori porta. Il 125 (12,5 CV contro 18), invece, consente buone partenze al semaforo per lasciarsi alle spalle la coda di auto, ma entusiasma meno e sembra essere quasi leggermente soffocato. Considerata la differenza di prezzo di 200 euro (4.390 il 200, 4.190 il 125, franco concessionario), se non ci sono esigenze particolari è meglio rivolgersi alla cubatura maggiore.

Arrivati alla fine, quasi ci siamo dimenticati dell’ABS di serie (marchiato Nissin) ma non è un difetto. La verità è che l’antibloccaggio funziona bene e interviene solo quando serve, senza farsi ingannare da buche o tagli sull’asfalto. Stringendo la leva del freno anteriore (di unafattura un po’ economica che stona con la cura generale del mezzo) la risposta è molto morbida - scelta probabilmente voluta per facilitare i neofiti – e per fare intervenire l’antibloccaggio bisogna “impegnarsi”. Più pronta l’unita posteriore.

Per ultimo, segnaliamo i tanti optional con cui vestire il Burgman. Dal bauletto, alla borsa centrale, al supporto per il navigatore, passando per le manopole riscaldate. Tutto per farlo diventare una vera… berlina.

In questo test abbiamo utilizzato abbgliamento Dainese e casco AGV.

G-Temporale D-Dry

Dedicato ai mototuristi attenti a funzionalità e comfort, anche quando si incontrano condizioni avverse sulla propria strada, Tenporàle è dotato di membrana impermeabile e traspirante D-Dry®, fodera termica removibile e prese d’aria su petto e fianchi, per la corretta gestione della temperatura. Confezionato in Cordura® Comfort elasticizzata e dotato di regolazioni su collo, polsi, maniche, vita, fondo giacca e di zip di connessione col pantalone, questa giacca è estremamente ergonomica e consente una grande mobilità. Protezioni composite removibili, predisposizione paraschiena ed inserti rifrangenti completano questa giacca disponibile anche in versione Lady.

Veleta X-Trafit

Dedicato ai mototuristi amanti dell’avventura, che cercano le piste battute e gli spazi sconfinati come le curve dei passi montani, e non temono il variare delle condizioni meteo, Veleta è in grado di assicurare un feeling sul manubrio senza paragoni, grazie alla tecnologia X-TRAFIT™, che prevede la membrana impermeabile e traspirante GORE-TEX® direttamente incollata con l’esterno del guanto, evitando lo slittamento di quest’ultimo rispetto all’interno del palmo quando viene ruotata la mano. Dotato di inserti Techno™ con rete metallica su nocche e dita, nonché di Distortion Control sul dito mignolo, questo guanto offre un livello protettivo elevato anche agli utenti touring più esigenti in termini di comfort.

AGV Strada

Il casco Strada è destinato ad un utilizzo prevalentemente turistico. Dotato del visierino solare integrato e della predisposizione per il sistema di comunicazione Bluetooth®, è stato progettato per garantire silenziosità, comfort e facilità di utilizzo. La grafica “Vision” ha una decal con inchiostri che hanno proprietà luminescenti, ossia la capacità di assorbire la luce di giorno, per poi rilasciarla nel buio. Questo, oltre ad essere un elemento estetico distintivo, è un fattore di sicurezza aggiuntivo.

__

Articoli che potrebbero interessarti