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MotoGP, "A Rossi piace correre, a me vincere"

Burgess: "Marquez ha imparato molto da Vale e non gli dispiacerà passare a lui il testimone"


Adesso che si trova in una sorta di pensione ‘forzata’, inizia le sue giornate con una passeggiata all’alba, poi si concede qualche buca a golf o una partita a tennis. Dopo 34 anni, Jeremy Burgess non è più nel paddock del motomondiale. “Ero preparato al ritiro, non ho mai avuto paura di questo momento. Dal primo giorno che sono entrato in questo mondo sapevo che ci sarebbe stato anche quello in cui ne sarei uscito”, ha raccontato il tecnico australiano a Cycle News.

In molti però pensavano che Jerry avrebbe detto basta insieme a Rossi, invece il destino ha deciso diversamente. “Al momento quella decisione mi ha colto di sorpresa – ha aggiunto – C’erano delle differenza di base tra il modo in cui io e Valentino volevamo continuare in MotoGP. Lui ha voglia di restare fino al 2016, 2017, ne abbiamo parlato, ma io non ero preparato a impegnarmi per così tanto tempo. Preferivo un contratto anno per anno”.

Non era la sola divergenza, i due anni senza vittorie in Ducati in qualche modo avevano segnato il rapporto fra i due. “Valentino ama l’intero mondo delle corse e si diverte a correre quasi quanto a vincere – ha spiegato Burgess – Per me, invece, è tutto nella vittoria. Essere in MotoGP senza vincere è stata un’esperienza completamente diversa da come ho vissuto per il 34 anni precedenti. Il mio atteggiamento è sempre stato quello che se non puoi correre per vincere, allora è meglio stare a casa. Quando eravamo in Ducati spesso mi sono sentito come se non corressimo neanche nella stessa gara coi primi tre. Non riesco a considerare, come fanno molti tecnici europei, le corse come solo un lavoro”.

Jeremy non si è tirato indietro neanche per parlare di Rossi e di come sia cambiata la sua immagine ora che non è più un vincente in ogni GP. “Barry Sheene ha vinto i suoi due titoli nel 1976 e nel 1977, ma nel 1984 correva ancora – ha risposto alla domanda se il mito del Dottore si fosse appannato – Certo, a 35 anni, Valentino non aumenterà di molto i suoi tifosi in questa stagione. I ragazzini stanno mettendo i poster di Marquez in camera”. E proprio sui rapporti fra i due campioni Burgess ha le idee chiare: “Marc ha corso nelle categorie minori per fare esperienza e ha imparato molto guardando Valentino , basta guardare il sorpasso fotocopia al Cavatappi – ha ricordato – A Valentino Marc piace e penso che non gli dispiaccia passare a lui il testimone della popolarità”.

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