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SBK, Guintoli: ho avuto paura per la spalla

"Dopo la prima operazione avevo perso la sensibilità. Ora voglio solo correre"

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Sylvain Guintoli è forse il meno appariscente tra i piloti di punta della Superbike. Dallo stile fluido, esteticamente non troppo spettacolare, il francese di Aprilia ha fatto della regolarità la sua arma vincente la scorsa stagione, guidando a più riprese la classifica salvo poi subire il ritorno di Tom Sykes e Eugene Laverty anche a causa di problemi alla spalla (infortunata alla vigilia del round di Mosca). Un infortunio che ha avuto lunghi strascichi, rovinando i piani di "Guinters" durante la pausa invernale.

"Avevo deciso di operarmi subito dopo la fine della stagione, perché so che la riabilitazione alla spalla richiede molto tempo – ha confessato il 32enne transalpino – Però mi sono accorto subito che qualcosa era andato storto. Avevo perso completamente la sensibilità, il braccio era come morto. Quindi ho dovuto operarmi di nuovo, questa volta con successo, e sono stato costretto a saltare tutti i test fatti dalla squadra fin qui. Ora ho recuperato quasi tutta la forza, ma non posso sapere con certezza il mio livello di preparazione fisica prima di tornare in pista. Le sollecitazioni di una SBK sono impossibili da simulare in palestra".

Guintoli avrà a disposizione solo quattro giorni di prove per sistemare al meglio la RSV4 e ritrovare gli automatismi. Due la prossima settimana a Jerez, il 5 e 6 febbraio con Honda e Kawasaki, e due alla vigilia della gara di Phillip Island.

"Non salgo su una moto da ottobre, in occasione dell'ultima gara di campionato a Jerez. I test a Jerez saranno particolarmente importanti per me. A Phillip Island sono andato molto forte lo scorso anno, è una pista adatta sia al mio stile che alle caratteristiche della RSV4, ma in questo momento non so davvero cosa aspettarmi".

Guardando alla scorsa stagione, Guintoli non ha rimpianti e respinge ogni accusa di essere stato eccessivamente conservatore.

"Ho chiuso in calando, è vero, non per colpa mia ma della spalla. A inizio stagione ero concentrato soprattutto sull'evitare errori, ma di solito è nelle ultime gare che mi esprimo al meglio. Ho dato il massimo, ma più di così non potevo fare".

Con l'ex-compagno Laverty passato a Suzuki, Guintoli avrà in Marco Melandri un altro pilota forte e carismatico con il quale dividere i box Aprilia.

"Secondo me siamo la squadra più forte. Sia io che Marco siamo esperti, in fondo siamo praticamente coetanei, e veloci. Avere un compagno come lui è uno stimolo importante, e credo che andremo molto d'accordo".

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