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MotoGP, Suppo: Marquez è il nuovo Rossi

Il team principal HRC a ruota libera: Open, regolamenti, mercato, favoriti per il titolo e Ducati

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Fra meno di una settima i motori si faranno sentire nel caldo di Sepang e i protagonisti della MotoGP archivieranno definitivamente le vacanze per prepararsi alla prima gara in Qatar. Per qualcuno l’inverno è stato di completo relax, per altri un po’ movimentato. “Marquez si è dato da fare in auto e in moto, quando hai vent’anni ti rilassi così”, scherza Livio Suppo, team principal dello squadrone Honda, capace lo scorso anno di portarsi a casa titolo piloti, marche e squadre.

Martedì prossimo si comincerà a fare sul serio, che novità dobbiamo aspettarci?

Finalmente si riinizia, ma non credo che ci saranno grossi cambiamenti. La situazione sarà simile a quella dell’anno scorso, Marc e Jorge saranno in prima fila. La novità più importante, dal punto di vista regolamentare, sarà quella del litro in meno di carburante, ma bisognerà aspettare la prima gara per scoprire se avrà cambiato qualcosa”.

Il tempo per prepararsi non ce ne sarà molto, appena nove giorni di test.

Saremo in Malesia per due volte a febbraio e poi a Phillip Island. Le prove in Australia sono state una richiesta di Bridgestone dopo i problemi dell’ultimo GP, penso che in quell’occasione ci concentreremo soprattutto sulle gomme. In Qatar invece non andremo, come tutte le squadre che saranno a Phillip Island”.

OPEN: CLASSE GIUSTA PER I GIOVANI - Le Open sono la novità d quest’anno, come la giudichi?

La trovo interessante, la differenza fra moto ufficiali e quelle clienti c’è sempre stata e sempre ci sarà, ma questo è un modo per fornire alle squadre satellite dei mezzi sufficientemente competitivi, come accadeva in 500. Lo scopo delle squadre private è anche quello di fare crescere piloti giovani e potranno farlo con mezzi veloci”.

Nicky Hayden sulla Honda Production RacerTutti faranno paragoni con i mezzi Factory.

Me lo aspetto e le Open hanno alcuni vantaggi regolamentari, ma sarà difficile fare una valutazione del genere perché nel nostro sport il pilota conta molto. Ci sono delle differenze date da chi guida, non solo dalla moto”.

Mi sembra che questa nuova categoria ti piaccia più della CRT.

Le CRT erano una buona idea ma sviluppata male. Solo Aprilia ha lavorato bene e infatti Aleix Espargaró è riuscito a mettersi in mostra. Le altre erano moto ‘fatte in garage’ e anche i piloti non erano sempre all’altezza. Le Open sono moto competitive a prezzi ragionevoli, la nostra RCV1000R viene venduta, non data in leasing, quindi l’investimento viene spalmato su due o tre anni”.

Le Open potrebbero essere il futuro della MotoGP, ma Nakamoto ha dichiarato che con un ‘elettronica’ congelata Honda non sarebbe più interessata al campionato. Cosa ne pensi?

E’ chiaro che l’interesse delle Case nelle corse è legato alla ricerca e allo sviluppo e in questi anni è l’elettronica il punto centrale, quello su cui si gioca la competitività. Inoltre è un aspetto che ha ricadute anche sul prodotto di serie. Negare lo sviluppo dell’elettronica porterebbe sicuramente a un minore interesse. Dall’altra parte l’organizzatore vuole facilitare l’ingresso di nuove aziende, che sarebbe comunque un fatto positivo. Penso si debba trovare il giusto equilibrio e nei prossimi mesi discuteremo per arrivare al migliore compromesso”.

Marc Marquez e Dani PedrosaMERCATO: SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA - Non sarà l’unica trattativa che ti vedrà coinvolto, si è già incominciato a parlare del mercato piloti. Lo hai fatto anche tu?

Capisco questa voglia perché lo scorso anno tutti i top rider erano sotto contratto. Nei prossimi mesi tutti parleranno con tutti, ma i nostri due piloti sono molto forti, ci hanno permesso di vincere tutti e tre i titoli in palio nella scorsa stagione e sono stati entrambi in lotta per il Mondiale. Squadra che vince non si cambia, ma è ancora presto per iniziare le trattative”.

Allora parliamo del Mondiale, chi vedi favorito?

Marquez, Pedrosa e Lorenzo sono alla pari, do il 33% di probabilità a ognuno. Sono tutti molto forti, in grado di salire sul podio e puntare alla vittoria a ogni gara”.

Marc Marquez e Valentino RossiMARQUEZ FA SHOW, COME ROSSI - Rossi lo vedi come un outsider?

E’ sempre difficile parlare di Valentino, facile venire bollato come anti-rossista, ma è lui stesso ad ammettere che al momento il suo obiettivo è colmare il gap dai tre spagnoli. Lo stimo molto per la mossa di cambiare il capotecnico, ha avuto il coraggio di rimettersi in gioco, bisognerà vedere se la decisione è stata giusta. Inoltre dovrà sapersi adattare a quello nuovo stile di guida introdotto da Stoner e sviluppato da Marquez e Pedrosa. Non dimentichiamoci che la differenza di età fra Marc e Rossi è notevole”.

Sarebbe l’unico a potersi intromettere in una lotta fra spagnoli.

I tre piloti più forti sono tutti della stessa nazionalità e certamente un suo inserimento porterebbe a un maggiore interesse. Tutti si augurano di vedere spesso Rossi sul podio, è ancora lui il più grande testimonial di questo sport. Però penso che con Marquez abbiamo trovato un altro pilota in grado di fare appassionare la gente alle moto, grazie al suo carattere e al suo stile di guida. Ci sono campioni che non guardano troppo allo show, Marc invece è come Valentino in questo senso ed è una caratteristica che non si può imparare”.

Se dovessi dare un ‘consiglio’ a Marc, quale sarebbe?

Lo scorso anno ha fatto un campionato incredibile ed è anche stato fortunato a non farsi mai male. Gli direi di cercare di limitare i rischi, di cadere meno. Lorenzo e Pedrosa hanno perso il titolo in quel modo, questo è un campionato lungo e tirato e ogni errore si paga carissimo. Per questo sarei anche favorevole a introdurre degli scarti, per non vedere il risultato finale compromesso da un singolo episodio. Al momento, credo che vincerà chi saprà sbagliare meno”.

Un ‘consiglio’ per Pedrosa, invece?

Difficile dire qualcosa a un pilota con una così grande esperienza. Anche lo scorso anno, senza l’episodio sfortunato di Aragon, si sarebbe giocato il Mondiale fino all’ultima gara. Non è mai riuscito a conquistare il titolo, ma questa potrebbe essere la volta buona”.

DUCATI PUO’ RIPRENDERSI - L’ultima domanda è per la Ducati, pensi si risolleverà con l’innesto di Dall’Igna?

E’ sicuramente la persona che avrà più responsabilità sulle spalle. Ducati lo scorso anno ha perso un po’ di terreno, ha pagato l’errore di avere fatto a meno di Preziosi. Dall’Igna ha fatto bene in Superbike e penso abbia le conoscenze necessarie per risalire la china, ma ci sono grandi potenzialità anche all’interno. Non dimentichiamo che Ducati nell’anno di debutto salì sul podio alla prima gara e vinse alla sesta”.

Ora c’è quel leader che mancava dopo Preziosi.

Spero che riesca a focalizzare nel migliore dei modi tutte le risorse che si ritrova a gestire. Dovizioso e Crutchlow sono buoni piloti, hanno dimostrato di potere fare bene. Mi auguro che Ducati ritrovi competitività, sarebbe un bene per tutto il campionato”.

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