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Aprilia è pronta per lo sbarco in MotoGP

Albesiano: "il motore a marzo, il debutto nel 2016". Primo obiettivo il mondiale SBK con Melandri

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Non sono i mille di Garibaldi, il conteggio si ferma a sessanta, non sappiamo se sono giovani, ma sicuramente sono forti: parliamo della ciurma di capitan Romano Albesiano, il nuovo 'conducator' di Aprilia. L'uomo uno e bino visto che riassume su di sé i ruoli di responsabile tecnico e sportivo e capo del reparto progettazione di Aprilia-Guzzi.

"Eh, si certe riunioni in cui le decisioni dipendono da entrambi i ruoli sono piuttosto semplici. E rapide", scherza il manager.

E a lui ed al bravo Paolo Pezzini, responsabile della comunicazione Piaggio, che dobbiamo questa estemporanea visita al reparto corse della casa di Noale.

"C'è chi si domanda cosa stia facendo Aprilia in questo momento: lavora", dice Pezzini.

In realtà fa ben di più. Prepara, alla vigilia del mondiale Superbike che parte il 23 febbraio a Phillip Island, anche lo sbarco in MotoGP.

Il nuovo telaio della ART di Danilo Petrucci"Siamo impegnati su tre fronti: la priorità numero 1, in questo momento, è la Superbike - afferma Albesiano, che prosegue - L'obiettivo è di vincere il mondiale con Marco Melandri e Sylvain Guintoli; la numero due è seguire il progetto 'Open', correre cioè in MotoGP con la Art che sarà affidata a Danilo Petrucci e Leon Camier. Una presenza importante visto che è grazie a questa esperienza che svilupperemo il prototipo per il debutto in MotoGP nel 2016".

La terza priorità. E' realtà o solo una proposta da parte di Roberto Colaninno?

"Stiamo tracciando le prime righe della futura MotoGP in questi giorni - rivela il direttore tecnico - Entro marzo sarà decisa la configurazione del motore. Posso anticipare fin d'ora comunque che sarà un quattro cilindri a V. E' non solo il layout suggerito dal regolamento, ma anche la scelta che deriva dal nostro DNA, vista l'esperienza maturata con l'RSV-4. Il motore a V è la nostra bandiera".

C'è da domandarsi, a questo punto, se sia più importante gareggiare in Superbike od in MotoGP.

"Sono due impegni diversi. Con il secondo si pubblicizza maggiormente il brand, l'immagine di marca. Con la SBK c'è una ricaduta immediata sulla produzione".

Il manichino con cui si si studia l'ergonomiaLa cosa strana è che il futuro della Superbike sembra sempre più quello di una competizione per moto strettamente di serie.

"Certo, ti forza a prendere decisioni quasi alla cieca sul prodotto di serie per avere una Superbike competitiva. Al momento i regolamenti 2015 non ci sono, semplicemente - sottolinea Romano Albesiano - quello che mi dispiace è che ci sono case che pur non avendo fatto la scelta di produrre moto con acceleratore ride-by-wire, poi ci corrono…La realtà attuale prevede un futuro nella Evo con motori di tipo stock e ciclistica invece libera. Certo, come ingegnere non è una cosa che mi ecciti. Più limitazioni si introducono e meno le corse sono divertenti. Personalmente troppi paletti mi infastidiscono. Del resto anche le regole della MotoGP non mi fanno impazzire, ma è decisamente troppo presto per parlarne".

Forse le cose cambieranno. In Superbike si parla di diminuire il numero minimo di moto prodotte per poter gareggiare in SBK. Oggi sono 125 all'inizio della produzione, poi 500, quindi 1000.

"Forse la FIM ridurrà queste cifre. La cosa importante è che le moto prodotte non siano oggetti supercostosi. A quel punto si dovrebbe parlare di artigianato, cioè di prototipi. L'unica discriminante possibile è il prezzo. Dovrebbe essere fissato un costo massimo, faccio una cifra: 30.000 euro".

Il motore al banco provaQual'è invece il prezzo attuale di una Aprilia RSV-4, rispettivamente in configurazione Superbike o ART MotoGP Open?

"Il costo della prima è di 300.000 Euro. Abbiamo tagliato circa 100.000 Euro dal prezzo precedente. Quello della MotoGP è riservato".

Avete avuto molte richieste?

"Molti contatti, ma alla fine in SBK abbiamo chiuso solo con Red Devil che farà correre Toni Elias. Inizieranno fin dalla prima gara, in Australia. Per quanto riguarda la MotoGP stiamo definendo gli ultimi dettaglio con Ioda Racing".

E' confermato lo sviluppo prefigurato dal tuo predecessore, Gigi Dall'Igna?

"La moto innanzitutto correrà ancora con il nome Art sul serbatoio. Partiremo con una evoluzione dell'ultima versione con cui ha gareggiato Aleix Espargarò. Stiamo lavorando sia sulla distribuzione pneumatica che su altre evoluzioni, ma senza impegno. Ovviamente tutti i motori sono a cascata di ingranaggi. La ART è un banco di prova in vista del ritorno ufficiale in MotoGP. Per questo ci riserviamo la possibilità di far debuttare una distribuzione pneumatica quest'anno. La MotoGP non può nascere da una moto derivata di serie, non può scendere a compromessi. La moto sarà rifatta da zero".

Nel reparto corse c'è già una moto completa con un nuovo telaio.

"Sì, il trave superiore è molto più sottile per incrementare la flessibilità laterale. I piloti lo chiedono perché trasmette maggiori confidenza nella guida. La moto però non sarà pronta prima del secondo test di Sepang, a fine febbraio".

Abbiamo notato una grande 'apertura' nel reparto corse. Non siete preoccupati che la concorrenza vi rubi qualche segreto?

"Beh, tranne poche cose crediamo che la concorrenza (grazie al passaggio di Dall'Igna in Ducati N.d.R.) li conosca già tutti".

 

 

 

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