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Bike Expo e Colonia: alleanza in vista

Agnoletto svela i contatti con Intermot: "l'Expo cambia col mondo delle moto"

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Il Motor Bike Expo potrebbe diventare l’alter ego in Italia di Intermot, la fiera mondiale della moto con sede ogni due anni a Colonia, in Germania. Dopo aver cercato il dialogo con l’ANCMA, che è l’associazione dei costruttori italiani di moto e accessori, per un coordinamento delle principali esposizioni motociclistiche italiane, Francesco Agnoletto e Paola Somma si sono rivolti in Germania.

L’ennesima “fuga all’estero” di risorse? In realtà questo significa che la coppia che ha creato l’evento fieristico italiano più importante dopo la milanese EICMA e il Motor Show di Bologna, che poi si è limitato al solo mondo auto prima di sospendere l’attività, si è assicurato il modo di far crescere ulteriormente la propria creatura. Nato a Padova 20 anni fa come evento riservato al mondo custom, quando custom e special sembravano la nuova Eldorado del nostro settore (certamente frenato in Italia da una legislazione ottusa e restrittiva per le personalizzazioni, tanto per farci male sempre e ancora nel frenare l’espansione di nuove iniziative produttive), e poi traslocato a Verona da 6 anni, in un impianto salotto ben servito e strutturato, anche quest’anno il Motor Bike Expo è stato un successo incredibile di pubblico.

Solo frutto di una posizione geografica felice, il Nordest d’Italia, e di una scelta azzeccata, a gennaio, quando si ha più astinenza di moto e si sogna magari il nuovo acquisto da venire a vedere e toccare in Fiera?

In realtà per noi il Nordest è un problema - ci dice Agnoletto - perché le Case quando le contattiamo per la loro partecipazione al Motor Bike Expo ci dicono che al Nord hanno già l’EICMA come vetrina, e al sud, ora, Motodays, che sta crescendo. Negli ultimi anni l’EICMA ha aperto la forbice della sua proposta, introducendo gli spettacoli nei piazzali, mentre dovrebbe essere pensata e percepita come la vetrina mondiale del motociclismo per tutto il settore della produzione. Per il mese, poi, ci chiedono di spostarci a marzo, per facilitare l’attività di demo ride e prove, per l’utenza, dei nuovi modelli. Io credo che il posizionamento giusto sia i primi giorni di febbraio. Prima i Costruttori facevano i loro piani produttivi a Settembre, ora sembra quasi che viaggino a vista e stabiliscano il da farsi molto più tardi”.

Ora che rinasce il Motor Show torna un competitor?

Seguiranno solo il mondo automobilistico”.

Cosa aggiungeresti alla formula attuale, con prodotto di serie, special esibite e in gara nei vari contest, show, stand dove si può comprare a prezzi da discount, eventi sui piazzali, conferenze stampa e premiazioni?

Solo espositori, per questo i contatti con Intermot, un anno loro, un anno noi”.

Anche quest’anno un bagno di folla tra gli stand, si camminava a stento, e pochi spazi vuoti tra gli espositori nei sette padiglioni. E accenti di tutta Italia, in uguale misura del nord come del centro e perfino del sud (e viaggiare oggi costa). Ma si sono visti tornare in gran numero i giubbotti di pelle nera dei biker.

Non è la manifestazione che è cambiata, è il mondo della moto. Le sportive sono quasi scomparse e il prodotto sportivo trova nuove declinazioni in moto più godibili per strada, come le Cafe Racer, le Scrambler, le Motard. La passione per la personalizzazione non morirà mai, e le Case dovrebbero sfruttarla meglio. Quelle che ne hanno fatto un business ne traggono un bel guadagno”.

(prima dell’apertura dei botteghini c’erano 3 chilometri di auto al casello, in realtà tutte in movimento lento ma ordinato grazie all’educazione che permetteva a tutti di non creare ressa, altro che motociclisti indisciplinati…)

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