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MotoGP, Marquez? Guida come se non ci fosse domani

Max Biaggi a tutto tondo: "Rossi è invecchiato, Melandri può farcela, contento per Corti"

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È uscito da poco più di un mese e ha già fatto il boom di vendite. È Oltre, l’autobiografia di Max Biaggi scritta a quattro mani con il giornalista Paolo Scalera. A parlare del successo sono i numeri di Amazon: oltre 20 mila copie vendute, primo nella categoria motori e nella top 20 in quella sport. Dopo la presentazione di fine novembre a Roma, oggi è stata la volta di Milano, dove Biaggi ha incontrato i suoi fans per autografare il libro.

Possiamo dire che come inizio non c’è male Max?

"Per me questo è un debutto assoluto. Stavo leggendo l’autobiografia di Agassi e, una volta arrivato a metà, ho deciso di mettermi anch’io in gioco. Sono davvero molto contento del successo che sta avendo il libro. Inizialmente avevo un po’ di paura a tirare fuori le cose che avevo dentro, però alla fine mi sono lasciato andare. Ringrazio di cuore Paolo Scalera, che oltre a essere uno dei più giornalisti più bravi è stato particolarmente disponibile nei miei confronti, soprattutto per avermi rincorso dentro e fuori i circuiti".

Passando alle due ruote, tra meno di un mese inizieranno le prove in Malesia. Che stagione sarà?

"Sarà una stagione sicuramente movimentata, più o meno come lo scorso anno. Ovviamente sarà una lotta Lorenzo-Marquez con l’incognita Pedrosa. Marquez ha dimostrato nel 2013 di essere un pilota che guida come se non ci fosse un domani, e farà di tutto per riconquistare il titolo. Jorge invece è Giotto, dipinge le curve come nessuno. Dentro di sé ha una gran voglia di rivincita e spero che Yamaha riesca a dargli una moto competitiva. Infine c’è Pedrosa: personalmente lo vedo svantaggiato rispetto ai due connazionali però, qualora non dovesse avere infortuni e sfortune varie, sarà anche lui della partita".

E da Valentino cosa ti aspetti?

"Rossi lo vedo una scalino sotto i tre spagnoli. Se non sbaglio lui stesso ha ammesso che Marquez, Pedrosa e Lorenzo hanno una marcia in più e quindi sarà difficile tenere il passo di quei tre. Sicuramente qualche podio riuscirà a portarlo a casa, però parlare di mondiale è eccessivo. Purtroppo l’età inizia a farsi sentire anche per lui e non si ha più la lucidità e i riflessi di una volta".

Un 2014 all’insegna delle novità per Ducati, con Dall’Igna e Crutchlow. Quanto potrà essere competitiva la squadra di Borgo Panigale?

"Da quello che ho potuto vedere da vicino, sono convinto non sarà una stagione facile per la casa italiana. Honda e Yamaha hanno passo nettamente superiore e sarà difficile colmare il gap attuale. Quando Crutchlow salirà in sella a febbraio per i test capirà che è una moto totalmente diversa della sua Yamaha e avrà tanto da imparare, così come da sviluppare. Sicuramente Dall’Igna è un innesto importante, oltre alla professionalità ha ottime conoscenze, però questo non basta".

Tra le novità del 2014 anche la categoria Open, che sostituirà la CRT. Che idea ti sei fatto?

"Credo sarà una categoria molto interessante da seguire, dove il livello si è alzato molto. Inoltre le moto hanno prestazioni che si avvicinano sempre di più a quelle ufficiali. Credo che Espargaro e Hayden ci faranno molto divertire".

E dalla MotoGp passiamo alla Superbike, dove la stagione è quasi alle porte. Possiamo dire che sarà un Sykes contro tutti?

"Certamente. Tom ha dimostrato nel 2013 di essere un pilota straordinario. Oltre ad aver conquistato il mondiale ha vinto dove serviva vincere, senza sbagliare un solo colpo. Faccio a Sykes tanti complimenti per la grande prova di maturità e la crescita degli ultimi anni".

Chi potrà contrastare il pilota britannico?

"Secondo me, l’unico che potrà tenergli testa, è Melandri. Nonostante arrivi da un’operazione, spero sia al top per i test e ancora di più per la prima gara. Credo sia una lotta tra loro due, mentre più distaccati Laverty e Guintoli".

Tra le novità della Superbike anche il ritorno della MV Agusta. Cosa ti aspetti dalla Casa di Schiranna?

"Purtroppo la prima volta è sempre difficile. C’è tanto da lavorare e tanto da sviluppare. Hanno voluto investire su un ragazzo come Corti e sono contento per questa opportunità offerta a un pilota giovane, ma soprattutto italiano. Diciamo che il 2014 sarà per loro un anno di apprendistato".

Ultimamente si parla sempre più di impoverimento della Superbike. Cosa dovrebbe fare la Dorna per dare una svolta?

"Credo che la Dorna debba investire molto di più verso i propri portacolori spagnoli. Potrebbe portare nella Serie piloti come ad esempio Rabat o Zarco. Oltre a farli crescere, sono convinto che lo spettacolo aumenterebbe e ci sarebbe un netto cambio di rotta".

E in Italia, quale medicina si potrebbe utilizzare per curare il difficile momento delle due ruote?

"Domanda difficile. Purtroppo non c’è quasi più nessuno che voglia investire sui giovani, inoltre la crisi economica ha aggravato ancora di più l’attuale situazione. L’unica soluzione penso sia quella di sperare in una crescita economica, in modo che qualche nuovo investitore si affacci nel panorama motociclistico".

Progetti per questo 2014?

"Ho ancora un accordo con Mediaset che mi lega alla Superbike e quindi spero di essere riconfermato nei panni di commentatore. Ci sarà comunque una novità importante che svelerò tra due mesi su twitter. Pertanto, continuate a seguirmi!"

 

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