La maggior parte delle squadre "full Superbike" scenderà in pista alla fine della prossima settimana a Portimão, con una notevole eccezione: il team Kawasaki Provec del campione in carica Tom Sykes e Loris Baz.
La squadra spagnola farà tappa in solitario ad Almeria il 16 e 17 gennaio, poi a Jerez il 5 e 6 febbraio (dove dovrebbe essere accompagnata dal team Pata Honda) prima di spedire il materiale a Phillip Island per gli ultimi due giorni di test collettivi ed il successivo fine settimana di gara.
"Non si tratta tanto di nascondere qualcosa, ma di un progetto fatto a ottobre – ha dichiarato il team manager Guim Roda – I circuiti vanno affittati solitamente sei mesi prima, e noi abbiamo optato per Almeria perché ha un clima mediterraneo, fa più caldo e c'è meno rischio di maltempo. A Portimão in passato siamo stati ostacolati dalla pioggia e dalle basse temperature, senza essere in grado di raccogliere dati utili".
La base di partenza, in ogni caso, è solida. Tom Sykes ha vinto nove manche lo scorso anno, alle quali va aggiunto il trionfo di Baz a Silverstone. Solo la RSV4 (10 vittorie anche per lei) ha battuto la ZX-10R nel campionato costruttori, in virtù del maggior numero di piazzamenti a podio. La politica di sviluppo non può che focalizzarsi su piccole, quanto importanti, rifiniture.
"Il test è dedicato soprattutto ai piloti, per permettergli di riprendere gli automatismi e la confidenza con la moto dopo la lunga pausa – ha aggiunto Roda – Sia Tom che Loris hanno margini di crescita dal punto di vista della guida, e lo stesso si può dire per la moto. Per noi si tratta innanzitutto di adattarla a loro, ma anche di migliorare la trazione posteriore, l'unico vero problema della passata stagione".
A questo proposito, Roda ha aggiunto che la "Ninja" sarà equipaggiata con un nuovo modello di sospensioni Showa, marchio con il quale la squadra spagnola lavora da tempo e che quindi non dovrebbe richiedere un lungo lavoro di messa a punto. Gli interventi, ovviamente, riguarderanno anche elettronica e telaio, ma con i cambi di casacca di alcuni degli avversari più agguerriti (vedi Laverty e Melandri), non sembrano esserci molti dubbi su quali siano la moto ed il pilota da battere.