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Sport, Politecnico di Milano: sistemi per protezione collo

Al Politecnico di Milano sono stati brevettati due sistemi per la protezione del collo

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Come proteggere il collo durante gli incidenti stradali in campo automobilistico sportivo e in campo motociclistico? Ecco l’idea che nasce al Politecnico di Milano: qui, sono stati brevettati due sistemi. Che non ostacolano la normale guida dei veicoli: si compongono di un casco, di un corpetto e di un sistema di interconnessione.


Il sistema semplice


L’elemento di interconnessione è composto da cavi con guaina e finecorsa di compressione ed estensione che guidano cinematicamente il collo permettendo solamente movimenti compatibili con la sua fisiologia, impedendo invece movimenti eccessivi che possono causare danneggiamenti alle vertebre. In due parole, le estremità delle guaine sono fissate in modo che i cavi scorrano al loro interno consentendo la rotazione attorno all’asse del collo e i finecorsa sono posizionati in modo che durante la trazione e la compressione entrino in funzione simmetricamente rispetto al collo. Tutto in materiale smorzante che dissipa l’energia dell’impatto ed evita il rimbalzo del casco sul finecorsa.


Il sistema smart


Sei componenti resistenti, passivi o semi-attivi, disposti secondo uno schema di cinematica parallela. Ciascun componente resistente è collegato a due anelli di interfaccia, uno con il casco e l’altro con il corpetto, per mezzo di elementi che realizzano cerniere sferiche. In situazione di guida normale, gli elementi resistivi possono essere disattivati o attivati fornendo forze che non impediscano i movimenti del collo necessari alla guida. In caso di incidente, gli elementi resistivi vengono attivati o, se già attivi, rispondono in modo tale da contrastare le forze agenti sul collo e mantenerlo all’interno di una banda di movimenti fisiologicamente compatibili.


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