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RCA, il salasso delle tasse: ma le Province non dovevano scomparire?

Circa 2,4 miliardi l’anno in imposte sulle polizze per moto e auto

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Secondo i calcoli di Facile.it (comparatore tariffe), nel 2014 gli italiani verseranno ben 3,8 miliardi di euro di tasse attraverso il pagamento delle polizze RCA. Di questi, il 60% sarà destinato a rimpinguare le casse delle Province, organi che fino a non molto tempo fa sembravano destinati all’abolizione. In Italia, su ogni polizza corrisposta alle compagnie per assicurare un mezzo, il peso delle imposte arriva a gravare fino al 26,5%. Di questo, il 10,5% è destinato al Servizio sanitario nazionale, che così quest’anno riceverà un gettito pari a poco più di 1,5 miliardi di euro; il restante 16% viene assorbito dalle Province, che incasseranno 2,3 miliardi per il 2014.


Una domanda lecita


Le Province possono alzare o abbassare l’imposta sulla RCA: ovviamente, quasi tutte le Province hanno applicato l’aumento massimo, che è di 3,5 punti percentuali. Così che l’Italia arriva al record del mondo di tasse sulla Rca. Ma la domanda a questo punto è lecita: le Province non dovevano scomparire in nome della semplificazione? Tutte le tasse date alle Province come Ipt (l’imposta di trascrizione quando si fa una compravendita di veicoli) e come Rca non dovevano essere eliminate? I nostri politici annunciano tanto, ma poi alla prova dei fatti (quattrini) vengono sempre a bussare alla porta di motociclisti e automobilisti.


Le Regioni più martoriate


La Lombardia è la Regione che verserà l’importo più grande nelle casse delle sue province e del Sistema sanitario nazionale, pari a circa 605 milioni euro; seguono il Lazio con un gettito di 450 milioni e la Campania che, con i suoi premi particolarmente alti, verserà allo Stato 362 milioni di euro. Considerando le aliquote applicate in ogni provincia italiana, c’è anche la graduatoria delle 20 Province che riceveranno i contributi maggiori attraverso l’RC auto. A dominare la classifica è Roma (quasi 200 milioni di euro); seguono Milano e Napoli che verseranno ai rispettivi organi provinciali 128 e 105 milioni di euro. Come dire che le tre metropoli sono quelle che più bastonano. Contribuendo in modo decisivo ad affossare il mercato dei veicoli nuovi.

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