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Omicidio stradale in avvicinamento

Renzi ha telefonato al padre del giovane centauro morto a Ponte Buggianese

Moto - News: Omicidio stradale in avvicinamento

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La moto protagonista della sicurezza stradale, la morte di un giovane motociclista - scomparso in un incidente - come spinta verso l’introduzione di una norma sacrosanta: il reato di omicidio stradale. Per passare dall’omicidio colposo (sostanzialmente “involontario”), a un omicidio quasi volontario, perché commesso in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Una questione che riguarda molto da vicino i motociclisti, utenti deboli, e per questo spesso vittime di pirati della strada e guidatori ubriachi o drogati: come il caso di Massimo Massimi, morto a 17 anni lo scorso 23 ottobre dopo che lo scooter su cui viaggiava era stato travolto da un'auto. E il premier Matteo Renzi ha annunciato al padre del ragazzo (il luogotenente dei carabinieri di Pescia Massimiliamo Massimi) il proprio impegno perché questa norma diventi realtà.


Un iter difficoltoso


Il problema è che per riformare il Codice della Strada sono stati necessari addirittura quattro anni, e alla fine si è arrivati all’ergastolo della patente per punire chi guida in modo scriteriato: la licenza viene ritirata per tutta la vita. Al di là dell’efficacia, tutta da dimostrare, di questa regola, il cuore della riforma, ossia l’introduzione del reato di omicidio stradale, non c’è. Perché quella parte del Codice della strada è strettamente collegata al Codice penale: ed è proprio questo articolato e complesso insieme di norme che va cambiato in riferimento ai sinistri sotto l’effetto di alcol o droga.


Quanto tempo?


Se la precedente riforma del 2010 non è terminata (mancano i decreti attuativi, come quello sulla spartizione dei proventi da autovelox a favore dei Comuni), quanto tempo occorre per riformare il Codice penale? Fra l’altro, le nuove regole dovranno passare attraverso le forche caudine di diverse commissioni. Non per niente, l’omicidio stradale sta diventando una specie di incubo che perseguita Renzi: l’ha promesso sin dal suo insediamento come premier, ne parlava quand’era sindaco di Firenze, e adesso rischia di diventare una delle incompiute del premier. Che peraltro nel settore moto e auto non è per nulla fortunato: Renzi ha anche promesso l’accorpamemento fra Pubblico registro automobilistico (gestito dall’Automobile club d’Italia) e Motorizzazione: dopo tre tentativi andati clamorosamente a vuoto, dopo norme presenti di sera e scompare di notte per via di manine misteriose, questo annuncio rischia di diventare la seconda incompiuta del premier.

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