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MotoGP, Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Doccia fredda ad Aragon per le Honda di Marquez e Pedrosa, ma rinvigorisce Lorenzo

MotoGP: Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

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La doccia fredda di Aragon ha avuto effetti contrastanti. Per esempio, ha risvegliato dal torpore Jorge Lorenzo che dopo la lavata di capo è più pimpante che mai. Non hanno invece reagito bene Marquez e Pedrosa, che hanno sbagliato forse programma di lavaggio passando direttamente alla centrifuga. Si sono scoperti pesci Espargarò (Aleix, quello con la Open) e Crutchlow (quello con la Ducati, ma ancora per poco).

E gli italiani? Ci ha pensato Fenati a tenere alto l’onore nella terra del perfido nemico iberico. I grandi, quelli della MotoGP, invece hanno provato il passo del leopardo ma si sono trovati a pelle di leone.

Romano Fenati con Rossano BrazziIL BELLO – Dottor Jekyll e Mister Hyde, ad Aragon si è presentato in pista il gemello buone e Romano Fenati ha fatto la gara che ci aspettavamo da un po’. Gran rimonta, uno studio della situazione minuzioso e il cinghiale questa volta ha fregato i cacciatori. Il prossimo anno resterà in Moto3 e insieme a Bastianini (una certezza anche ad Aragon) ne vedremo delle belle. Così la smetteremo di parlare di piloti australiani o di uno spagnolo a caso.

IL BRUTTO – Il volo di Valentino Rossi, che per fortuna è finito solo con uno spavento, ma anche il suo fine settimana. Dopo Misano il Dottore era atteso a qualcosa di più. Bisogna riconoscergli che ci ha comunque provato, anche troppo. La fame non è stata placata.

IL CATTIVO – Dovizioso l’ha detto chiaramente con la solita onestà: “nelle piste c’è l’erba sintetica al posto della terra perché le auto vogliono le vie di fughe asfaltate e il loro peso è maggiore del nostro”. Più chiaro di così non avrebbe potuto essere ma, a meno di un nuovo regolamento che imponga alle moto l’aggiunta di due ruote, la situazione non è per nulla bella. Si è fatto tanto per la sicurezza negli ultimi anni ma si può sempre migliorare. Perché con la pelle dei piloti non si scherza.

LA DELUSIONE – Ad Aragon era atteso un arrivo in parata delle Honda, invece Marquez e Pedrosa hanno seguito un tuffo sincronizzato che non ha entusiasmato i giudici. Come successo un anno fa a Phillip Island, il super box è tornato sulla terra. Saranno anche i piloti gli unici ad avere il reale polso della situazione, ma si ragiona più lucidamente se non si sfreccia a 300 all’ora con le slick sul bagnato. Una segnalazione dal muretto non è peccato.

Jorge LorenzoLA CONFERMA – L’ha trovata Jorge Lorenzo ad Aragon, una pista a cui guardava come un gatto l’acqua. Messa la muta e sconfitti i vecchi timori, il maiorchino ha fatto di necessità virtù. Sull’asciutto ha dato lezione di coraggio, sul bagnato di intelligenza. Senza quella prima parte di stagione…

L’ERRORE – La statuetta per la migliore occasione sprecata viene assegnata a pari merito a Iannone e Dovizioso. Il primo Andrea è andato in scena dopo neppure due giri, il secondo ha aspettato un po’ di più. Gli unici a festeggiare sono stati ricambisti della GP 14.2.

LA SORPRESA – I due ex hanno chiesto l’ultimo ballo alle rispettive compagne e ogni passo è stato perfetto. Sia ad Aleix Espargarò che a Cal Crutchlow serviva un pezzo veloce dopo qualche lento dai casché indigesti. Hanno anche dato spettacolo nella piroetta finale. Insieme a loro ci mettiamo anche Danilo Petrucci, la sua storia recente è simile, se non peggio.

IL SORPASSO – Facciamo un bel pacco e lo infiocchettiamo con la battaglia tra Lorenzo e Marquez. Numeri da circo assortiti.

Scott ReddingLA CURIOSITA’ – Piaciuto il taglio di capelli sfoggiato da Scott Redding? Probabilmente a lui no. Avrebbe dovuto essere tutt’altro ma il barbiere è andato lungo con la macchinetta e questo è stato il risultato.

IO L’AVEVO DETTO – Marquez il sabato: “il mio rivale più pericolo sarà Pedrosa”. E noi che gli avevamo creduto.

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