Tu sei qui

Fuoristrada: convivenza tra moto e territorio

Il diialogo fra chi va in moto e le istituzioni è possibile. Ecco le prove!

Moto - News: Fuoristrada: convivenza tra moto e territorio

Share


Chi ama andare in moto in fuoristrada non è  sempre un incivile. Chi fa rispettare le leggi non è un intollerante: queste le basi di partenza per una pacifica tavola rotonda. Che s’è appena tenuta ad Arezzo. Tre anni dopo l’intervento della Forestale a una gara di enduro a Castiglion Fiorentino, che fece tremare il fuoristrada nazionale: oggi la Federazione Motociclistica italiana, i Moto club organizzatori, piloti o semplici praticanti e perfino le istituzioni siedono allo stesso tavolo, dialogano, perseguono i medesimi obiettivi.


Alla vigilia della gara


Se n’è avuta la conferma a Montevarchi (AR) in occasione della tavola rotonda “Fuoristrada: convivenza tra motociclismo e territorio”, organizzata dalla FMI e dal Corpo Forestale dello Stato alla vigilia della quarta prova del tricolore Enduro Under 23 – Senior ed andata in scena nella sala stampa del Crossodromo Miravalle, grazie all’ospitalità del Moto Club Brilli Peri. Il confronto ha inevitabilmente preso mosse dagli episodi di criticità - tra le Forze dell’Ordine, gli organizzatori e i piloti - verificatisi in Toscana ma ha poi presentato uno scenario attuale in cui i fuoristradisti (singoli od organizzati ma comunque tutelati dalla Federmoto) e CFS si trovano schierati sullo stesso fronte.


Conciliare tutto si può


“Il fuoristrada è uno sport che ha un impatto - ha affermato con realismo il Comandante D’Amico - ma si può conciliare la voglia di andare in moto nella natura con il rispetto delle leggi; quindi oggi possiamo affermare che la convivenza tra moto e territorio è possibile. Agli eventi del 2011 e del 2013 la Federmoto ha reagito nel modo che ha consentito a tutti di andare avanti. Ci disse: ‘Aiutateci a capire se e dove abbiamo sbagliato’. Noi rispondiamo che l’alternativa alle cose mal fatte non è non farle ma farle bene. Così riusciamo a farci considerare tutori della legge a beneficio di tutti i fruitori del territorio, anche dei motociclisti”.


Gli esempi delle recenti Leggi regionali di Emilia Romagna e Lombardia rappresentano il punto di arrivo di un assiduo e infaticabile dialogo con le Istituzioni e le forze politiche ma anche una base per ampliare a tutta la penisola un approccio corretto alla tutela ed alla fruizione dell’ambiente che consenta ai motociclisti di svolgere la propria attività.

__

Articoli che potrebbero interessarti