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Guerra al colpo di sonno

L’Unione europea spinge per verificare la presenza di malattie respiratorie

Moto - News: Guerra al colpo di sonno

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Non ci sono statistiche sul colpo di sonno: non si sa con precisione quanti sinistri siano dovuti a quel problema. Di sicuro, il guaio esiste eccome, specie quando sul posto dell’incidente, sull’asfalto, non ci sono i segni della frenata. Secondo alcune ricerche, le apnee notturne e altre malattie legate al sonno potrebbero essere causa di un quinto degli incidenti stradali. Ecco perché l’Unione europea si muove: una direttiva chiede di verificare la presenza di malattie del sonno che possono aumentare i rischi per chi guida prima di concedere il certificato di idoneità per la patente. Una regola che migliorerebbe anche la sicurezza stradale di chi va in moto: chissà quante volte un guidatore in auto causa un sinistro coinvolgendo un centauro, solo perché in preda a fortissima stanchezza mista a sonnolenza


L’Italia in prima fila


La direttiva sarà recepita dall'Italia nei tempi previsti dall'Ue, entro il 31 dicembre 2015. Lo ha dichiarato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante il question time alla Camera del 7 agosto. “L’approvazione della direttiva Ue è stata accolta positivamente da tutti gli operatori - ha affermato la Lorenzin -, il recepimento sarà curato da ministero della Salute e quello dei Trasporti, e grazie alla collaborazione tra le due amministrazioni sarà possibile entro il 31 dicembre 2015''.


Quali obblighi


La direttiva impegna gli Stati membri a varare una legge che obblighi i conducenti di auto, moto, furgoni e camion a rispondere a specifiche domande su malattie come l’Osas (Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno). In caso di sospetta patologia scatta il rinvio a uno specifico consulto medico: qualora l'esito sia positivo, si potrà comunque guidare un veicolo dimostrando le terapie in corso e la validità della patente varierà tra 2 e 3 anni secondo la gravità dei disturbi. “Sono consapevole che una sindrome aumenta il rischio di incidenti stradali - ha sottolineato il ministro -. È necessaria una accurata e specifica informazione soprattutto ai cittadini che percorrono molti chilometri all’anno”.


Un ministro molto attivo


Sotto il profilo della sicurezza stradale, il ministro Lorenzin è molto attivo: già in passato, voleva portare avanti una legge per proibire di fumare al volante. Problema che ha tre conseguenze: distrae il guidatore, danneggia la sua salute e di chi sta in auto. Ma la proposta (a causa di una forte pressione di alcune lobby) è stata stroncata. Per quanto concerne il colpo di sonno, si presume che non dovrebbero esserci gli stessi ostacoli. Anche perché c’è di mezzo l’Unione europea. Pur tuttavia, l’Ue stessa spinge il nostro Paese da anni a dotarsi di un numero unico d’emergenza in caso di sinistro; ma ancora non siamo pronti, e le multe da parte dell’Ue fioccano di continuo.

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