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GPR Furore per Triumph Tiger 800

Un prodotto italiano che dona all'inglesina una gran voce. Il risparmio di peso supera i 3 kg

Moto - News: GPR Furore per Triumph Tiger 800

Se c’è una cosa che, nel giudicare un tre cilindri di Hinckley, mette sempre d’accordo tutti è la melodica sinfonia offerta dal suo tre cilindri. Ma per renderle giustizia pienamente, fino in fondo, sono davvero tanti i proprietari delle Triumph che si rivolgono al mercato dell’aftermarket. 


E così abbiamo fatto anche noi, con la nostra Tiger 800 XC SE 2014 con la quale stiamo effettuando un long test; abbiamo infatti GPR, una delle poche aziende del settore che ancora producono interamente in Italia, e montando un terminale della linea Furore, nella finitura di colore nero. Si tratta di una novità importante per GPR, realizzata grazie all’acquisto di nuovi impianti a controllo numerico e alla nascita del nuovo reparto CNC division, in grado di lavorare l’ergal sia da lingotti che da barre e che ha permesso di realizzare uno scarico dalle linee insieme aggressive ed eleganti, capaci di garantire anche leggerezza e performance.


La bilancia ha sentenziato un risparmio di oltre 3 kg di peso e, dato che sono chilogrammi posizionati piuttosto in alto, i benefici in termini di migliore maneggevolezza sono ancora più apprezzabili.
Troviamo inoltre che il design del Furore si accoppia particolarmente bene con la nostra Tiger XC e, per quanto riguarda il suono, abbiamo ottenuto proprio quello che speravamo. Un sound più cupo ai bassi regimi, che diventa un latrato a quelli più alti, con la possibilità di salire ancora di livello e di decibel eliminando il doppio db killer estraibile che viene fornito con il terminale. Anche gli scoppiettii in rilascio tipici della Tiger 800 ora sono ancora più gustosi.


Il terminale è disponibile tutto nero a 340 euro euro  oppure con trattamento carbon look a circa 400 euro. Con circa 60 euro in più sono inoltre disponibili le versioni dotate di catalizzatore.

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