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Yamaha Tricity: Slalom da città

Feeling simile ad un classico due ruote ma in questo caso sono tre. Peso contenuto e pochi ingombri. Il Tricity convince

Moto - Test: Yamaha Tricity: Slalom da città

Chiedere oggi ad un qualsiasi pendolare cittadino, cosa significhi spostarsi, o andare al lavoro in mezzo al marasma di lamiera che tutti i giorni intasa ogni anfratto viario di una grande città, sarebbe garanzia di risposte non certo dal tono pacato e rilassato.

Per tanti, il solo fatto di utilizzare l'auto o molti mezzi di superficie, per muoversi e raggiungere una qualsivoglia destinazione urbana, è stimolo sufficiente a mollare tutto e partire per Bora Bora. Ecco perchè, sono sempre più coloro che decidono di abbandonare la cara (in tutti i sensi) e vecchia auto in garage e lasciarsi tentare dalla facilità e disinvoltura di spostamento dei mezzi a due ruote, soluzioni per molti versi, più pratiche ed economiche.

La moto, lo scooter nella fattispecie, è ormai da tempo eletto come vera ancora di salvataggio per migliorare decisamente la qualità dei tragitti. Comodo, agile, facile da guidare e, non meno importante, parco nei consumi, lo scooter, rappresenta il miglior modo per unire due punti in maniera rapida e veloce, e senza l'assillo di code o parcheggi assenti.

Sono in molti però ad essere intimoriti dall'approccio con questo tipo di mezzi; comodi certo, ma spesso anche visti come fonte di paure, per l'insita precarietà di equilibrio che molti vedono in sole due ruote.

TRE E' MEGLIO DI DUE? - Ecco che le case più attente, cercano di porre rimedio ad ogni tipo di timore, presentando mezzi  che puntano ad offrire un plus di sicurezza, senza rinunciare alle peculiarità che uno scooter sa e deve offrire. Yamaha, con il suo nuovo commuter a tre ruote, Tricity 125, punta a dare un bello scossone alle incertezze di quelli che "vorrei, ma la moto in città forse è pericolosa", presentando sul mercato un mezzo che ha nel taschino argomenti di tutto rispetto: facilità di guida, maggiore sicurezza data dalle due ruote anteriori, ed economia (anche nel prezzo). Il Tricity 125,  rappresenta il nuovo concetto di mobilità urbana secondo Yamaha. Lo scooter a tre ruote non è una novità in senso assoluto, ma ad Iwata hanno saputo creare qualcosa che punta a ritagliarsi un suo spazio presentandosi come un mezzo estremamente amichevole e semplice da approcciare, da vera moto entry level, ma senza rinunciare a peculiarità tecniche, ma soprattutto dinamiche, di gran pregio.

UNO SGUARDO AL TRICITY - A primo impatto rimaniamo favorevolmente colpiti dalle linee, con tratti di carrozzeria filanti ed eleganti,con design nel complesso dai toni decisi a cui si aggiunge un tocco di "invitante aggressività". Ci è piaciuto molto il compatto scudo anteriore al pari dei due parafanghi, coerenti nell'accoppiamento di stile con il resto del frontale. Buona la qualità delle leggere plastiche, meno buona l'assenza, sulla parte posteriore dello scudo, di un vano portaoggetti.

Una pecca questa, per un mezzo votato ad un utilizzo utilitario. Compatta la strumentazione LCD, con le informazioni ben leggibili anche in condizioni di forte luce solare. La parte posteriore della moto, al pari dell'anteriore, risulta anche essa snella e filante, con la sella, che nasconde il vano portacasco, comoda e su due livelli. Ricercato, infine, il design dei cerchi in alluminio da 14" all'anteriore e 12" al posteriore.

Da rivedere le fattezze del paracalore allo scarico, risultando un po' goffo rispetto alla silhouette del mezzo. Il gruppo ottico, anteriore e posteriore, si avvale di luci di stop e posizione a LED. Ottimo alleato di viaggio si è rivelato il monocilindrico a quattro tempi che euipaggia lo scooter. Un motore da "soli" 125cc, dotato di iniezione elettronica YMJET-FI , e 8,9 Kw a 9000 giri\min di potenza, che offre tutto il necessario per destreggiarsi bene nei sorpassi ed ai semafori.

Nel corso del test, questa unità, dotata di testa a due valvole, ha mostrato una bella erogazione di coppia, pronto ed immediato alla risposta al gas. Merito senza dubbio della scelta dei tecnici di privilegiare la coppia del propulsore, con un'unità che ha dalla sua una corsa di 57,9 mm a fronte di un alesaggio di 52,4, il che si traduce in una erogazione pastosa e piena con doti di spunto da fermo quasi da moto di cilindrata superiore. Un motore, in soldoni, adatto a chiunque! Ovvio però, che il segno distintivo di questo mezzo è lo schema a due ruote adottato per l'avantreno. Una soluzione come questa offre innegabili vantaggi sul tema della sicurezza. Sia che si affrontino strade in precarie condizioni di aderenza, o che, in marcia ci si trovi d'improvviso innanzi a sconnessioni o buche, con le due ruote anteriori i timori che questi ostacoli possano creare pericoli alla guida vengono tranquillamente fugati.

DOTI DA SCIATORE- Il sistema, denominato Leaning Multi Wheel (multi ruota in grado di piegare) adotta un meccanismo brevettato  che riesce ad offrire una sensazione di grande stabilità abbinata a facilità nella guida al pari dei classici mezzi con una ruota in meno.

I componenti del parallelogramma sono collegati alle forcelle ed al cannotto di sterzo, e quando il pilota di Tricity entra in curva il sistema permette alle due ruote anteriori di inclinarsi in parallelo per assicurare una percorrenza di curva facile e istintiva. Un'azione che, per rendere meglio l'idea, ricorda le gambe di uno sciatore impegnato in una prova di slalom. Un elemento che contribuisce a fare rendere al meglio la guida del Tricity è l’utilizzo di una forcella teleidraulica cantilever a “tandem” con due steli separati per ogni ruota. Gli steli anteriori fungono da guida, mentre quelli posteriori assolvono alla funzione ammortizzante. Le sospensioni su ognuna delle due ruote anteriori agiscono in modo indipendente, il che riesce ad ottimizzare la risposta del sistema in ogni condizione del manto stradale.

GIRO DI CHIAVE E SI PARTE - Quel che suibito colpisce, non appena percorsi i primi km in sella la nuovo Tricity è l'assoluta naturalezza nelle manovre. Il feeling percepito è paragonabile in tutto ad una "due ruote" classica, ma con il plus di quella stabilità e sensazione di sicurezza che le due ruote anteriori riescono a trasmettere.

Sia che si affrontino tratti sconnessi o pavè,  o secche buche su asfalto, il Tricity 125, grazie al sistema a doppia ruota e sospensioni indipendenti, riesce a smorzare quasi del tutto le reazioni che possono essere trasmesse allo sterzo, eliminando fenomeni di sbacchettamento che possono intimorire chi è poco avvezzo.

Nel corso della prova abbiamo spremuto per bene la scelta dei tecnici Yamaha ed il risultato ci ha sorpreso: che si viaggi su asfalto sporco, o anche mettendo le ruote su superfici a diversi tipi di aderenza o inclinazione, la moto non ci ha mai trasmesso reazioni scomposte, ma tutto veniva assorbito in modo molto neutro. A voler fare un paragone con il mondo delle quattro ruote, è come avere a una coppia di ruote dotate di differenziale.

Il veicolo rimane assolutamente stabile anche se una sola delle due ruote anteriori poggia sullo sporco. Buono l'handling, cosi come la stabilità in curva, con il parallelogramma anteriore che mantiene costante la carreggiata, offrendo quindi, un comportamento irreprensibile anche sui veloci curvoni. Merito di questo immediato feeling di guida, va anche dato ad un peso contenuto (152 Kg dichiarati in ordine di marcia) e ingombri davvero compatti, oltre che alla scelta di un bilanciamento assolutamente equiripartito (50% ant e post).

Scelta mutuata dalla filosofia Yamaha applicata allo sviluppo della MotoGp e che mira a rendere il mezzo il più fluido e intuitivo nelle manovre di guida. Gli ammortizzatori, nel complesso lavorano molto bene nell'assorbire le insidie del manto stradale, garantendo sempre un bel comfort di marcia anche dopo tanti Km in città, tra pavè, rotaie e dossi di sicurezza.

Grazie a spazi vitali ben bilanciati, il pilota gode del miglior comfort, anche frazie ad una buona protezione dello scudo. Da segnalare la comodità della sella, anche se abbiamo avuto la sensazione "spingesse" un po' in avanti. Da migliorare secondo noi l'azione sulla leva del freno. Funziona bene e senza intoppi il sistema di frenata combinata UBS, che si avvale di triplo disco da 220mm anteriore e 230mm posteriore, ma l'azionamento della leva, soprattutto all'anteriore, risulta eccessivo in progressività, non trasmettendo sulle prime un immediato feeling. Una scelta, secondo i tecnici, voluta per non creare improvvisi trasferimenti di carico, e mantenere il mezzo in assetto più neutro possibile e far rendere al meglio la frenata combinata.

Il nuovo Tricity è riuscito a stupirci. Non neghiamo un certo scetticismo inziale, soprattutto sul comportamento dinamico: "sarà impacciato?"  oppure " sarà più legnoso ripetto ai due ruote nelle svolte...!", ma siamo stati seccamente smentiti dai fatti, la terza ruota c'è, ma non si sente. Un mezzo dedicato a chi vorrebbe uno scooter, ma non si sente abbastanza padrone della situazione, oppure agli automobilisti ormai in crisi da rigetto a file e parcheggi impossibili e, perchè no, anche a chi cerca un modo comodo e più sicuro per vivere senza patemi la routine di ogni giorno.

Unico peccato, lo ripetiamo, l'assenza di un vano portoggetti sullo scudo anteriore. Dalla sua, comunque, il tre ruote di Iwata, ha anche un prezzo decisamente interessante. Il Tricity 125, sarà disponibile da agosto in quattro differenti tonalita di colore (Competition White, Anodized Red, Mistral Grey e Midnight Black) e ad un prezzo decisamente invitante: 3.490 euro f.c. E per chi volesse di più, è presente anche un nutrito catalogo di accessori. Certo, molti puristi storceranno il naso di fronte a questa tipologia di mezzi a tre ruote, ma il diavolo, spesso e volentieri, non è poi così brutto come lo si dipinge, assolutamente...

Ci siamo divertiti ed in sicurezza con il Tricity 125, anche grazie all'abbigliamento tecnico Dainese:


Casco AGV Blade: casco realizzato in resine termoplastiche, con interni in Dry Comfort rimovibili e lavabili. Un buon alleato per chi utilizza la moto negli spostamenti quotidiani. Leggero, comodo, garantisce un alto livello di comfort. Perfetto per l'utilizzo a cui lo abbiamo destinato, la guida del nuovo Tricity


Giacca Dainese Archivio Pelle Basic: una giacca che si ispira al mondo dei rider anni '70. Un prodotto che farà felici soprattutto coloro che amano il genere vintage. Comodo nell'indossarlo, è caratterizzato da un look semplice ed essenziale. Realizzato in pelle bovina, risulta leggero una volta indosso, quasi una seconda pelle.


 

Guanti Dainese Double Down: pratici guanti in tessuto con rinforzi in pelle sulle zone delicate di palmo e nocche delle dita. Destinati ad un utilizzo "city" nella bella stagione, durante il test hanno svolto egregiamente il loro compito, consentendoci di viaggiare con le mani al sicuro ed in condizioni di microclima sempre ottimali.

 

 

 


Scarpe Dainese Street Biker: scarpa da moto tipo sneakers, dal design giovane e sportivo. Ottime per il tempo libero, si fanno apprezzare per la comodità ai piedi anche quando si scende dalla moto, merito anche degli inserti in comodo D-WP. L'esterno è realizzato con tomaia in pelle bovina scamosciata ed inserti in tessuto ad alta tenacità; presentano protezioni paramalleoli in nylon. Degli inserti rifrangenti ne aumentano la sicurezza attiva e passiva .

 

 

 

 

 

 

 

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