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L’Unasca attacca l’Aci. Che non risponde...

L’Unione delle autoscuole è molto polemica sulle pratiche dei veicoli

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Un +24,82% rispetto al 2012 alla voce “ricavi delle vendite e prestazioni” relative a “formalità, certificati e visure PRA” nel bilancio Aci del 2013 e un “meno 450 mila pratiche” effettuate al PRA. Come è possibile questa contraddizione? Se lo chiede l’Unasca, l’associazione maggiormente rappresentativa in Italia delle autoscuole e degli studi di consulenza automobilistica. Risposta: grazie al decreto che lo scorso anno ha previsto un aumento del 30% delle tariffe delle pratiche PRA, producendo ulteriori entrate all’Aci.


Così, l’Automobile club ha potuto chiudere l’ultimo esercizio con un avanzo di gestione pari a circa 20 milioni di euro, in controtendenza rispetto ai disavanzi registrati degli ultimi anni. “Un bel regalo, davvero - afferma Ottorino Pignoloni, segretario studi dell'Unasca - soprattutto se si pensa che non solo lo scorso anno al PRA sono state eseguite 450 mila pratiche in meno rispetto al 2012 ma che, inoltre, l’aumento delle tariffe è entrato in vigore il 2 aprile 2013 e, quindi, ha potuto dispiegare i suoi benefici effetti per le casse Aci solo per 9 mesi”. E per l’anno in corso sono previsti ulteriori incrementi dei ricavi delle vendite e prestazioni rispetto al 2012 per la cifra di ulteriori 52 milioni di euro, con previsione di incassi totali del PRA per oltre 207 milioni di euro totali. “Questa è la dimostrazione che l’adeguamento tariffario, al contrario di ciò che recita il decreto del 21 marzo 2013 che lo introdusse, non aveva niente a che fare con la “necessità di garantire l'autonomo equilibrio economico-finanziario del servizio in rapporto ai costi effettivamente sostenuti per l'espletamento dello stesso", visto che tali costi già da due anni stavano sensibilmente diminuendo, come peraltro risulta nei relativi bilanci.


Dall’Aci, nessuna risposta. Anche se di recente il sito Internet dell’Automobile club aveva iniziato a sfornare comunicati in risposta alle ipotesi di accorpamento fra PRA (gestito dall’Aci) e Motorizzazione: un doppione costosissimo per i cittadini.

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