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Un altro guard-rail che non ha retto…

Ancora un incidente che ha le barriere come protagoniste. Ma gli investimenti per la manutenzione dove vanno?

Moto - News: Un altro guard-rail che non ha retto…

È successo qualche giorno fa sull'autostrada A14, al chilometro 103, tra i Comuni di Francavilla e Ortona (Chieti, Abruzzo): un’auto (una Golf grigia) ha - probabilmente - preso una curva a velocità eccessiva, schizzando contro il guardrail... che non ha retto. Risultato: la macchina è finita giù dal ponte. Sessanta metri di caduti libera per andarsi a schiantare sul terreno. Emanuela M., 39 anni, e la sua bambina Vittoria di 10, muoiono sul colpo. Gravissime invece le condizioni del capofamiglia, Angelo A., di quarant’anni, impiegato di banca a Villamagna, ricoverato all’ospedale di Pescara in coma.

Ovviamente, si devono attendere le perizie per capirci qualcosa di più. A che cosa è dovuto? A imperizia del conducente? A un guasto del veicolo? Il guardrail, privo di base di cemento, agli urti si sarebbe piegato: e così, quella che dovrebbe in teoria essere una barriera di adeguato contenimento, non sempre svolge la propria funzione. La memoria va anzitutto alla più grave strage stradale dell’Italia, i 40 morti del viadotto di Acqualonga (Avellino) del luglio 2013. Ma non solo. Viene immediato pensare a tutti i sinistri con i guardrail che finiscono nel mirino della magistratura: in genere, a essere coinvolti sono i motociclisti. Guardrail ghigliottina, guardrail che decapitano anziché limitare le conseguenze del sinistro. E a nulla vale che il guidatore abbia compiuto una manovra azzardata, o che il mezzo non fosse del tutto in ordine: il guardrail deve aiutare a non aggravare le conseguenze dell’incidente, a prescindere dalle circostanze.

A questo proposito, nel 2011, il presidente di Confindustria Ancma, Corrado Capelli, aveva proposto una ricetta per cominciare a limitare i danni dei guardrail: ricoprire i paletti di sostegno delle barriere con bande di materiale plastico o metallico, che prevengano l’impatto del motociclista contro strutture rigide. Ma non se n’è fatto nulla. E con la crisi, il timore è che si investa ancora meno in manutenzione...


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