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Elezioni Europee 2014: proposte e richieste dei motociclisti

Il Coordinamento Italiano Motociclisti manda una lettera aperta sulle elezioni. E voi che ne pensate?

Moto - News: Elezioni Europee 2014: proposte e richieste dei motociclisti

Il prossimo 25 Maggio 2014 tutta l’Italia sarà chiamata a votare per le elezioni del Parlamento Europeo. L’occasione torna utile per riprendere alcune tematiche care ai motociclisti, che dovrebbero essere rese note soprattutto ai candidati alle elezioni. In Italia l’associazione che opera per tutelare i diritti dei motociclisti è il Coordinamento Italiano Motociclisti, una APS (associazione di promozione sociale) che, per statuto, non ha legami con alcun partito e non svolge attività politica. La tutela dei diritti dei motociclisti richiede però di agire a livello legislativo, per modificare leggi esistenti o per proporne di nuove. E’ per questo che il Coordinamento Italiano Motociclisti, in vista delle Elezioni Europee, ha scritto una lettera aperta per tutte le forze politiche, come già fatto in occasione delle Elezioni Amministrative, con delle proposte sulle problematiche legate agli utenti delle due ruote. Analiziamole punto per punto.

GUARD RAIL SALVAMOTOCICLISTI

Il problema si trascina da anni! La normativa di riferimento per i guard rail, la EN 1317, non contempla ancora delle prove specifiche che permettano di garantire la salvaguardia di un motociclista che finisca contro un guard rail in seguito ad un incidente. Queste prove sono state proposte con il punto 8 di questo documento, ma nel 2011 il CEN (Comitato Europeo di Normazione), a causa del voto contrario di alcuni Paesi (l’Italia votò a favore), non approvò la TS 1317-8 come norma, e la relegò a specifica tecnica.
Il CIM sostiene che: "Ci piacerebbe vedere una conferma del nostro Parlamento dell’interesse per questa specifica, utilizzandola fin da ora per le specifiche dei guard rail nelle nuove installazioni (come è avvenuto in Spagna), ed auspichiamo che in sede europea venga nuovamente proposta la promozione della TS 1317-8 da specifica tecnica a norma di omologazione. Questo permetterebbe finalmente di passare dalle vane promesse ad una reale azione di miglioramento della sicurezza di circolazione".

OBBLIGO DI UTILIZZO DI ABBIGLIAMENTO TECNICO

Per i motociclisti "professionali" con la norma EN13595 vengono date le specifiche delle caratteristiche degli indumenti che devono utilizzare. Il problema nasce dal fatto che ci sono diversi partiti che, per un millantato miglioramento della sicurezza dei motociclisti, stanno sollecitando l'estensione di questo obbligo a tutti i motociclisti. Il CIM in merito (e noi siamo accordissimo) che "Siamo della opinione che imporre un obbligo di abbigliamento ai motociclisti non solo non servirebbe a migliorare la sicurezza, ma potrebbe impattare negativamente sul mercato motociclistico italiano.
L'uso di un corretto abbigliamento tecnico è senza dubbio un importante ausilio per la sicurezza, ma questo deve dipendere dalla libera scelta dell'utilizzatore del motoveicolo, a cui deve essere concessa l'autodeterminazione di come tutelare la propria incolumità. La soluzione da perseguire è quindi quella della corretta formazione degli utenti della strada, e non quella dell'obbligo di indossare un determinato tipo di abbigliamento standard, che sarebbe tra l'altro ben difficilmente definibile, viste le differenze climatiche e delle strade presenti in Europa"
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NUOVO APPROCCIO ALLA FORMAZIONE

Il CIM solleva anche una spinosa questione sulla normativa delle patenti, che usa metri differenti tra auto e moto: "In questi anni in parlamento europeo ci sono stati numerosi interventi relativi alle patenti di guida per motoveicoli. Però non si capisce come mai servano diversi tipi di patenti per guidare motoveicoli di diversa potenza, mentre è possibile guidare una utilitaria o una potente auto sportiva con lo stesso tipo di patente. Questo dimostra come si cerchi di addossare tutte le responsabilità relative alla sicurezza solo ai conducenti di motoveicoli, mentre si dovrebbe fare molta più attenzione alla formazione di tutti gli utenti della strada. E' quindi auspicabile che, a livello europeo, si prevedano corsi di educazione stradale obbligatori a partire dal primo anno di scuola. I bambini si confrontano con la strada prima di quanto si pensi: basta doverla attraversare o usare una bicicletta.

Diventa quindi irrinunciabile il potere iniziare il prima possibile la formazione per un corretto utilizzo della strada. Una formazione che con il tempo sarà molto più utile di una qualunque imposizione. E' anche auspicabile l'introduzione, come formazione obbligatoria per il conseguimento della patente per motoveicoli, lo svolgimento di lezioni specifiche sugli equipaggiamenti tecnici da utilizzare. Anche fare indossare abbigliamento ad alta visibilità ai motociclisti non serve a nulla se non si insegna agli altri utenti della strada l’importanza del guardare con attenzione"
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REVISIONE PERIODICA SU BASE ANNUALE

Da ultimo il Coordinamento Italiano Motociclisti si sofferma a chiarire un altro importante punto che rischia di andare fortemente a svantaggio dei motociclisti, quello della revisione. "Una delle situazioni che abbiamo notato non essere nota a molti partiti (e motociclisti) italiani è che in parlamento europeo ci sono state proposte per portare la revisione obbligatoria dei motoveicoli ad una periodicità annuale. La motivazione data a questa proposta è un presunto miglioramento della sicurezza dei motoveicoli, ma le statistiche europee dimostrano che la mancata manutenzione non è tra le cause primarie degli incidenti. Nei Paesi dove al momento non è prevista la revisione obbligatoria si parla di una incidenza inferiore al 2%!

Portare la revisione su base annua avrebbe quindi come unica conseguenza un inutile aumento dei costi di gestione dei motoveicoli, a vantaggio solo delle officine autorizzate a svolgere tale revisione. Anche in questo caso chiediamo ai nostri rappresentanti al parlamento europeo di fare valere il buon senso sugli interessi dei gruppi che stanno esercitando pressioni in tal senso.
Ci auspichiamo che i partiti politici coinvolti nelle prossime elezioni europee tengano conto di queste situazioni. Sarà nostra cura ed interesse dare visibilità ad ogni progetto che vorrà correttamente affrontare queste problematiche, a prescindere dal partito o dal movimento che lo proporrà"
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E voi? Che ne pensate?

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