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MotoGP: le pagelle del GP delle Americhe 2014

Ad Austin abbiamo avuto la conferma che Marquez sarà l'uomo da battere, ma anche la deludente gara di Valentino e la sorpresa Ducati. Lorenzo invece paga un errore da novellino

Moto - News: MotoGP: le pagelle del GP delle Americhe 2014

Il secondo Gran Premio della stagione MotoGP 2014 finisce in archivio con sorprese e delusioni, al di sopra di tutto c'è però la conferma di Marc Marquez e della Honda che con la seconda vittoria su due gare comanda la classifica a punteggio pieno. Dani Pedrosa segue il suo compagno con un distacco moderato e una gara senza errori, mentre Andrea Dovizioso ritrova il sorriso con un terzo posto che vale molto di più, sia per lui che per la Ducati, che è la prima Open della storia a podio.

MARC MARQUEZ: IMPRENDIBILE - VOTO 10 E LODE
Il sorriso di Marc splende sul podio davanti agli americani che lo acclamano come se fosse nato in Texas. Il giovane spagnolo si conferma in testa al campionato con punteggio pieno e alla seconda vittoria ad Austin su due edizioni disputate. Parte a razzo e nessuno riesce a prenderlo, non combina danni a parte un piccolo brivido all'ultima curva. Ormai il suo esagerato talento non sorprende più, ma è una grande conferma.

DANI PEDROSA: CONCRETO - VOTO 9
Pedrosa fa il Pedrosa... ovvero si mette dietro al suo compagno e segue il suo ritmo senza mai provocargli fastidi. Dani taglia il traguardo con 4 secondi di ritardo da Marc e più di 15 di vantaggio dal terzo. Anonimo durante la gara, ma concreto e veloce senza fare errori. Lo spettacolo non è il massimo, ma i 20 punti portati a casa sono come oro per la Honda.

ANDREA DOVIZIOSO: PODIO LIBERATORIO - VOTO 9
Come una maledizione che si spezza, Andrea Dovizioso sale sul podio con una Ducati... e ci voleva il regolamento Open per ridare una coppa alla squadra bolognese. Dovi è stato il più spettacolare dei piloti in pista, con sorpassi precisi e grintosi, che l'hanno portato in pieno recupero fino al terzo gradino. Prima volta Dovi in rosso e prima volta di una Open sul podio. Lo spettacolo ne guadagna

BRADLEY SMITH: SORPRESA CONFERMATA - VOTO 8
L'anno scorso era il ragazzino raccomandato che è riuscito a conquistare una sella senza apparenti meriti sportivi, ma Herve Poncharal ha l'occhio lungo e il suo investimento potrebbe portare dei frutti. Il giovane inglese ha fatto un bellissima gara, con qualche errore ma con una combattività che non ci saremmo mai aspettati lo scorso anno. Una piacevole sorpresa che ripaga in qualche modo la caduta del Qatar. Continua così Bradley.

ANDREA IANNONE: BENE META' GARA - VOTO 6
Poteva essere un'ottima occasione per portare a casa il primo podio della carriera e dare un segnale forte della sua presenza in griglia, arrivando con la Ducati Open Pramac davanti agli ufficialissimi di Borgo Panigale... però non è successo. Un settimo posto non è poi così male, ma dopo metà gara passata in terza posizione con un discreto distacco dagli avversari, delude un po'.

VALENTINO ROSSI: MAGIA SVANITA - VOTO 5
In Qatar Vale era perfetto, la Yamaha era perfetta e la loro intesa era straordinaria. La magica alchimia però è svanita nella seconda parte della gara di Austin, quando la gomma anteriore di Valentino ha cominciato a cedere assieme al suo bel sorriso ed è arretrato dalla terza all'ottava posizione finale. Il concorso di colpa fra Bridgestone e Yamaha ha rovinato il weekend dei fanatici che avevano già il decimo titolo tatuato sul cuore... ora l'entusiasmo si è ridimensionato.

JORGE LORENZO: NERVOSETTO - VOTO 4
Troppa agitazione? Troppi caffè? Jorge era così ansioso di partire che ha mollato la frizione due secondi prima che si spegnesse il semaforo. Un errore da "pivello" pagato con un ride through e un recupero dal fondo che l'ha portato in decima posizione con una progressione mostruosa. È il secondo pasticcio in due gare... consigliamo un po' di yoga per sciogliere la tensione.

HONDA: VOTO 9 - DUCATI: VOTO 8 - YAMAHA: VOTO 5
I voti ai costruttori sono senza dubbio più facili da stilare. Honda si esalta ed esalta il talento di Marc Marquez sul circuito di Austin, una pista che sembra fatta apposta per lei. Ritmo impressionante e nessun problema di gomme per gli ufficiali, che portano a casa una doppietta strameritata. La Ducati del Texas è la più bella degli ultimi 4 anni. Tutti i piloti rossi - tranne Hernandez - erano in grado di lottare per il podio ma alla fine ce l'ha fatta solo Dovi, il più preciso e costante dei tre. Yamaha è la grande delusione: Il polso di Lorenzo in partenza è stato incerto come la gomma anteriore di Vale a metà gara. A salvare la faccia (e la classifica) ci hanno pensato Smith ed Espargarò con le Tech3, regolari e convincenti fino alla bandiera a scacchi, ma ancora poco veloci.


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